Duplice omicidio a Taverna: dopo 13 anni in carcere i presunti assassini
È giunta a conclusione dopo 13 anni - con l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere redatta dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico dei due indagati per il duplice efferato omicidio dell’allora 45enne Massimiliano Falcone e del 37enne Davide Iannoccari, ammazzati il 20 novembre del 2006 nel catanzarese.
Dopo l’assassinio, avvenuto nel territorio di Taverna con l’esplosione di numerosi colpi di arma da fuoco nei confronti delle vittime, gli autori spostarono successivamente i cadaveri nelle campagne di Sorbo San Basile, per darli poi alle fiamme.
Il movente del grave fatto di sangue sarebbe da ricondurre alla faida tra esponenti dei gruppi criminali ‘ndranghetisti attivi a Roccelletta di Borgia e nelle aree vicine, facenti capo al Gruppo Catarisano e a quello dei Cossari-Falcone, allora in contrapposizione per l’affermazione “esclusiva” sul territorio di riferimento.
L’attività investigativa, coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri con il supporto dell’aggiunto, Vincenzo Luberto e del Sostituto Debora Rizza, svolta dal Comando Provinciale di Catanzaro, avrebbe permesso di riscontrare con numerosi elementi le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.
Ad essere raggiunti così dalla misura restrittiva, oggi, Il 42enne Salvatore Abbruzzo ed il 39enne Francesco Gualtieri.
Etrambi si trovavano già in carcere poiché coinvolti nell’ambito dell’operazione denominata “Jonny” (QUI), in relazione alla quale, lo scorso 18 giugno, hanno riportato entrambi una condanna, emessa dal Tribunale del capoluogo, a 12 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso (LEGGI).