Omicidio Guzzetti, s’indaga in ambienti mafiosi
Nuovi sviluppi si aprirebbero sul caso dell’omicidio dell’imprenditore catanzarese Tommaso Guzzetti, 53 anni, assassinato ieri a Sorbo San Basile da almeno due sicari che gli hanno esploso contro dapprima dei colpi di fucile calibro 12, fermando così la sua auto sul ciglio della strada, per poi freddarlo con quattro proiettili di pistola calibro 7,62 che lo attinto alla testa.
Secondo i carabinieri, che stanno indagando sulla sua morte, Guzzetti avrebbe allargato il suo giro d’affari attirando su di sé l’attenzione delle cosche di ‘ndrangheta. Gli inquirenti non escludono la possibilità - ovviamente tutta da verificare - che dietro la figura di imprenditore pulito e senza precedenti, potrebbe esserci dell'altro; tanto che anche la Dda catanzarese vuole vederci chiaro e sta seguendo le indagini, affidate dall’inizio al sostituto Vincenzo Capomolla.
L’omicidio aveva attirato sin da subito l’attenzione degli inquirenti poiché eseguito con modalità più o meno simili a quelle mafiose: nonostante la vittima non avesse alcun precedente specifico, difatti, le indagini sono state da subito affidate all'Antimafia.
Guzzetti, la cui attività principale era quella della ditta boschiva (sebbene con prospettive verso le energie alternative) avrebbe orientato i suoi interessi anche nel settore delle autolinee, dei viaggi e dei trasporti. Secondo gli investigatori, una crescita importante che avrebbe attirato l’attenzione dei clan.
Intanto, nelle prossime ore, il magistrato affiderà l'incarico per l’autopsia sul corpo dell’imprenditore, esame che dovrebbe meglio chiarire o, comunque, confermare la dinamica dell’omicidio.