Uccisi e bruciati, rinviati a giudizio presunti autori
Rinvio a giudizio per Salvatore Abbruzzo, alias Tubetto, di 43 anni, e Francesco Gualtieri, 30enne, accusati del duplice omicidio di Massimiliano Falcone e Davide Iannoccari (QUI), uccisi a colpi di pistola calibro 9 la sera del 19 novembre del 2006.
Il gup di Catanzaro, Barbara Saccà, ha infatti deciso di mandare processo a giudizio i due indagati che, dopo l’omicidio, avrebbero dato alle fiamme i cadaveri delle vittime.
Per gli inquirenti, Abbruzzo e Gualtieri, ritenuti appartenenti alla cosca Catarisano, avrebbero simulato di passare con i Cossari-Falcone e si sarebbero prodigati nel trovare un rifugio sicuro per garantire la latitanza di Massimiliano Falcone, che stava tentando di sfuggire a un provvedimento di fermo emesso della Procura di Lamezia Terme.
Il rifugio si trovava nel villagio Lagomar, del comune di Sorbo San Basile, dove i killer, dopo essersi assicurati che moglie, i figli piccoli e gli accompagnatori di Falcone fossero andati via, e dopo aver constatato lo stato di alterazione delle vittime a causa dell’assunzione di alcolici, li avrebbero uccisi e poi dato alle fiamme i cadaveri.
Il delitto è aggravato dalla premeditazione e dalle modalità mafiose poiché si inserirebbe in una sanguinosa faida tra la cosca Catarisano di Roccelletta di Borgia e i Cossari-Falcone.
Dopo le analisi, gli inquirenti hanno scoperto che 6 colpi mortali hanno raggiunto Falcone e 11 Iannoccari. Gli imputati sono accusati anche di detenzione illegale di armi e distruzione di cadavere. Il processo prenderà il via il 22 settembre davanti alla Corte d'assise di Catanzaro.