Associazione Anassilaos, omaggio a Carlo e Nello Rosselli
Il 9 giugno del 1937 Carlo e Nello Rosselli furono assassinati a colpi d’arma da fuoco e coltellate dall’organizzazione di estrema destra francese Comité secret d’action révolutionnaire (meglio nota come Cagoule), su commissione del regime fascista italiano, a Bagnoles-de-l’Orne, in Francia.
A ottanta anni dall’efferato omicidio l’Associazione Culturale Anassilaos dedica un incontro in memoria di questi martiri della libertà e che si terrà martedì 6 giugno alle 18 presso la Sala di San Giorgio al Corso. Introdurrà l’incontro Tito Tropea, Presidente Anassilaos Giovani. Interverranno Vincenzo Musolino e Antonino Romeo.
Carlo, nato a Roma il 16 novembre del 1899, ufficiale degli alpini, ferito al fronte del primo conflitto mondiale, fu orientato verso idee socialiste. Nello, nato sempre a Roma il 29 novembre 1900, fu allievo a Firenze di Gaetano Salvemini, simpatizzante liberale, vicino a Giovanni Amendola.
Entrambi antifascisti subiscono a Firenze dove vivono e operano numerosi arresti e aggressioni da parte degli squadristi fascisti. Carlo che nel 1926 fonda e dirige il settimanale di ispirazione socialista “Quarto Stato”, arrestato e assegnato al confino nell'isola di Ustica e poi a Lipari, nel 1929 insieme a Fausto Nitti ed Emilio Lussu, fugge da Lipari e si rifugia in Francia dove fonda e dirige il movimento "Giustizia e libertà".
Nel 1936 partecipa alla Guerra Civile spagnola in difesa della Repubblica e combatte nelle Brigate internazionali ottenendo risultati militari che hanno una risonanza mondiale. In Spagna egli si consacra come un leader internazionali dell’opposizione al fascismo e ai regimi totalitari. Una rinomanza che spiega forse il delitto perpetrato dal regime. Nello intanto dopo numerosi arresti riesce ad espatriare e a raggiungere il fratello che tornato in Francia si era trasferito in Normandia, a Bagnoles de l'Orne per curarsi una flebite.
Martiri dell’antifascismo e caduti per la libertà del loro Paese, Carlo e Nello Rosselli, nella cui opera e nel cui pensiero troviamo ancora intatti gli ideali risorgimentali, hanno rappresentato e rappresentano ancora per i giovani l’idea di un Paese civile, socialmente giusto, democratico, onesto che è un idea condensata nel movimento da essi propugnato “Giustizia e libertà” che scarsa eco ha avuto purtroppo nella Repubblica nata all’indomani della II Guerra Mondiale e ancora più scarsa eco rischia di avere nell’Italia di oggi.