Piano Sud, Guccione (Pd) a Berlusconi: i meridionali non hanno l’anello al naso
“Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sappia che i meridionali non hanno l’anello al naso e che, nonostante i Governatori delle regioni in cui ha vinto il centrodestra si siano immediatamente prodigati supinamente a sostenere un Piano per il Sud “fantasma”, che utilizza i fondi europei destinati alle popolazioni meridionali esautorando, di fatto, la competenza delle Regioni e aumentando la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni, questa volta non si lasceranno ingannare e presto gli renderanno pan per focaccia!”. E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione.
“Se analizziamo - prosegue Guccione - i tre momenti in cui si snoda l’annunciato e oggi varato Piano per il Sud da parte del’agonizzante, cioè Strategie, Modalità Attuative e Risorse, ci accorgiamo che, attraverso di esso, si vuole Governo Berlusconi consumare l’ennesima presa in giro ai danni dei cittadini che vivono in Calabria e nel Mezzogiorno d’Italia. Un’attenta analisi contestuale ci svela, infatti, che questo strumento può essere definito come si vuole, tranne che Piano per lo sviluppo del Mezzogiorno. Partiamo dalle priorità. Il Piano ne contiene otto grandi, tre strategiche e otto orizzontali”.
“Le tre priorità strategiche sono Infrastrutture, Ambiente e Beni Pubblici; Competenze e Istruzione; Innovazione, Ricerca e Competitività a cui si aggiungono Pubblica Amministrazione, Banca Sud, Giustizia Civile, Agevolazioni alle Imprese. E proprio a questo punto casca l’asino! Queste tre priorità – continua il consigliere regionale del Pd - coincidono perfettamente tra di loro e sono uguali alle dieci priorità strategiche previste dal Quadro Strategico Nazionale approvato nel 2008. E in esso non sono individuati nemmeno i progetti specifici che si intendono finanziare, a discapito di una maggiore capacità di concentrazione degli interventi rispetto al passato, considerato che le priorità sono sempre le stesse. Bisogna introdurre, infatti, meccanismi che evitino la spesa a pioggia delle risorse e la loro dispersione in tantissimi microinterventi”.
“Lo stesso Piano Operativo – prosegue Guccione - manca totalmente della individuazione delle “Linee di Azione”. Non si è proceduto nemmeno a codificare, in uno spirito di collaborazione istituzionale, la concertazione tra Governo, Regioni ed Enti Locali che, negli ultimi anni, ha causato pesanti ritardi che hanno riguardato, allo stesso modo, le amministrazioni locali e quelle centrali. Per quanto riguarda le risorse va detto con molta chiarezza che non c’è un euro aggiuntivo, anzi è stato tagliato anche lo stanziamento complessivo. A riprova di ciò il Cipe, mentre si annunciava il varo del Piano per il Sud, contemporaneamente operava un ulteriore taglio di cinque miliardi dal FAS e un dimezzamento dei fondi per la banda larga che, nello stesso Piano, viene individuata come una priorità. Una parte delle risorse disponibili deriva dalla programmazione dei fondi non spesi 2000-2006 e il resto (ciò che è rimasto dopo i tagli degli ultimi anni), dalla programmazione 2007-2013. I cento miliardi di euro per il Sud sono un vero e proprio imbroglio, poichè si tratta di fondi che, dal 2007, vengono sempre annunciati e mai effettivamente stanziati. Anzi, se guardiamo meglio, i fondi disponibili realmente sono solo 75 miliardi di euro invece di 100. Venti miliardi provengono dal Fas regionale 2007-2013, quaranta miliardi fanno parte dei Fondi Strutturali 2007-2013 e quindici miliardi sono, invece, fondi non spesi nel periodo 2000-2006. Tutte risorse, quindi, che il Sud ha in cassaforte da diversi anni e che ora, il grande prestigiatore Berlusconi vorrebbe moltiplicare, così come fece Gesù Cristo con i pani e i pesci e che, nonostante il Piano, non sappiamo con esattezza a cosa dovranno servire”. “I meridionali ed i calabresi – conclude Guccione - non sanno che farsene delle roboanti promesse e dei falsi annunci di Silvio Berlusconi e dei suoi accondiscendenti sostenitori!”.