Cgil, solidarietà alla famiglia Bentivoglio
La segretaria della Confederazione CGIL Reggio – Locri Mimma Pacifici esprime la propria vicinanza a Tiberio ed Enza Bentivoglio, autentici simboli dell'antimafia, bersaglio di nuove, vergognose minacce da parte di chi, da oltre vent'anni, turba la loro vita e quella dei loro cari.
"L'economia sana della città - si legge in una nota della stessa Pacifici - quella che ha deciso di non piegarsi al giogo della 'ndrangheta, è stata ancora una volta colpita nel tentativo di soffocare la resistenza della famiglia Bentivoglio.
Infatti, la storia di Tiberio Bentivoglio non può che essere descritta come una storia di resistenza alle richieste di mazzetta, alle minacce, agli attentati fino al tentato omicidio. La 'ndrangheta evidentemente non gli ha perdonato di essere stato il primo a dire pubblicamente di no al pizzo, di essere diventato testimone di giustizia e ambasciatore della lotta antiracket.
La Cgil di Reggio - Locri, nel rinnovare gratitudine e fiducia nel lavoro delle forze dell'ordine, della magistratura e degli uomine e delle donne delle istituzioni che combattono strenuamente la criminalità organizzata, richiama il governo nazionale affinché intensifichi i suoi sforzi nel dimostrare che a Reggio lo Stato c'è ed è forte.
Proprio a questo proposito, la Cgil, ancora con maggiore convinzione in seguito a questa gravissima intimidazione, ribadisce l'importanza che la sede principale dell'Agenzia dei Beni Confiscati rimanga a Reggio.
Tale ennesima gravissima minaccia nei confronti di Tiberio Bentivoglio rappresenta una pesantissima ipoteca sul futuro democratico della città. Non comprenderlo sarebbe un imperdonabile errore perché, sia chiaro, la 'ndrangheta si vince a Reggio e in Calabria e poi nel resto del Paese.
La Reggio sana, stragrande maggioranza della città, col sostegno autentico e non di maniera delle istituzioni, può vincere questa battaglia.
La CGIL sarà come sempre in prima fila ed impiegherà le sue migliori risorse affinché Reggio venga “liberata”.