Pollinzi per “Possibile”: “Creare Manifesto che sia chiaro, trasparente e partecipato”
Riceviamo e pubblichiamo una nota del partito Possibile Crotone a firma della coordinatrice locale, Filly Pollinzi. Nella nota il partito chiede la creazione di un manifesto che sia chiaro, trasparente e partecipato.
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“Possibile” ha la sua Carta dei valori nel “Patto Repubblicano”, un documento di 10 punti sul quale si è fondato tutto il nostro progetto. Con una formula simile, da costruire insieme, partendo dai territori, vogliamo dar risposta a quei richiami all’unità della sinistra che si susseguono spesso in maniera astratta e a cui, invece, con concretezza vogliamo dare corpo con generosità.
Un’ opzione autonoma ed unitaria che diventi una sfida ambiziosa ma non demagogica, per dare rappresentanza a un’area politica del Paese e per cambiare quel quadro dove tutto appare bloccato e in effetti lo è. E il nostro territorio ne è testimone eccellente, purtroppo. Da qui, in particolare, c’è urgenza di costruire un’idea di futuro (molto prossimo però) che sappia dar voce a tutto quel disagio che viviamo in ogni ambito e però anche a tutta quella voglia di farcela, a quell’entusiasmo e quella creatività che pure non ci difettano.
Individuando le figure che meglio possano rappresentarla. Per riuscirci, ci vuole un Manifesto: una proposta chiara, trasparente e partecipata. Ci vuole uno spazio aperto, ospitale a chi non si sente rappresentato ed in grado di tenere insieme tutti quelli che possono e vogliono dare qualcosa, fare sul serio. Ci vuole generosità per costruire dal basso quell’unità di cui tutti parlano. Lasciando perdere le etichette e piuttosto facendo meglio di altri nella scelta delle candidature, nella promozione delle competenze, nell’assunzioni di decisioni chiare sul che cosa e sul come.
Ecco il senso di questo appello, a tutte le forze politiche e civiche autonome dal Pd, ed a ogni singolo cittadino disposto a dare il proprio contributo, con le sue competenze e con le sue visioni. Non mere enunciazioni propagandistiche ma prospettive studiate e condivise da chi, proprio nei territori, vive quotidianamente la fragilità, l’inadeguatezza, l’incoerenza e l’approssimazione di una politica che da troppo tempo non ascolta né sa interpretare i bisogni. Incontriamoci a fine giugno, in una data e un luogo che sceglieremo insieme. Non è più tempo di attendere che siano gli altri a dirci cosa possiamo fare. Facciamolo e basta. Costruiamo giorni migliori con un Manifesto dentro al quale, sui valori costituzionali, possano declinarsi le questioni reali e le idee per affrontarle".