Lavoratori ex Lsu/Lpu, Viscomi: “Trovare specifico bilancio di competenze”
“Trovare strade praticabili e soluzioni possibili per assicurare in via generale e per tutti una adeguata correlazione tra mansioni svolte e professionalità posseduta, segnalando di aver richiesto al dipartimento competente l'avvio di un progetto per la realizzazione di uno specifico bilancio delle competenze del personale regionale”. È l’obiettivo che si è posto il vicepresidente della Giunta, Antonio Viscomi, durante un incontro con una delegazione di dipendenti regionali Lsu/Lpu.
La delegazione di dipendenti era accompagnata, oltre che dal segretario Tedesco anche dalla componente Rsu Rosa Critelli, anch'essa dirigente sindacale Cisal. Oggetto centrale della discussione: lo stato giuridico ed economico di questa categoria di lavoratori, fermo da molti anni in una posizione talvolta non coerente con la professionalità posseduta, molto spesso certificata dal possesso di laurea e titoli post laurea, e spesso asimmetrica rispetto alle funzioni quotidianamente svolte.
Il vicepresidente ha, poi, evidenziato le timide aperture della recente riforma Madia per il triennio 2018-2020 e i permanenti vincoli ancora stringenti della disciplina nazionale ed ha assicurato il suo impegno per trovare, in modo equilibrato, al fine di evitare conflitti tra le varie categorie di lavoratori, una possibile soluzione, sottolineando la necessità di adottare una logica di azione caratterizzata, per un verso, da programmazione e pianificazione pluriennale e, per altro verso, da una sinergia di intenti tra organizzazioni sindacali, da un lato, e tra strutture dipartimentali, dall'altro lato, auspicando anche che i dirigenti generali abbiano una particolare attenzione per le situazioni critiche indicate, anche nella prospettiva degli incentivi di produttività.
"Pur consapevoli di tutti i limiti giuridici ed economici – ha infine evidenziato il vicepresidente Viscomi -, l'obiettivo di chi gestisce le risorse umane di una pubblica amministrazione non dovrebbe essere diverso da quello di un imprenditore privato: consentire a ciascuno di dare il meglio di se stesso per la crescita dell'organizzazione. Con tutte le difficoltà è quello che la Regione Calabria cercherà di fare anche per i lavoratori ex Lsu/Lpu inquadrati nella categoria B1”.