Convegno su Conflenti, esempio di “buona pratica amministrativa”

Catanzaro Attualità

Il progetto di rilancio di Coflenti, sposato dall’Università Iuav di Venezia, ha assunto una valenza di rilievo regionale tanto da essere oggetto di studio in un seminario dal titolo “Lo spazio storico e il progetto contemporaneo tra continuità e discontinuità: trasformare dialogando”, che si terrà dal 28 al 30 luglio nei comuni cosentini di Oriolo, Trebisacce e Amendolara. Un seminario importante con numerosi partner tra cui la Regione Calabria direttamente rappresentata dal governatore, Mario Oliverio, il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci e tantissimi altri accademici e studiosi.

Tra i relatori anche Pierluigi Grandinetti, docente di Composizione architettonica e urbana Iuav di Venezia. A parlare del “Progetto Conflenti: un’esperienza di rivitalizzazione del borgo antico”, nell'ambito del seminario dedicato alla presentazione di buone pratiche, saranno i borsisti di ricerca dell'Università di Venezia, Alberto Dal Bò e Niccolò Zennaro.

Nel frattempo il progetto di rilancio del borgo antico entra nel merito, con la scadenza del bando l’undici luglio per il conferimento - attraverso una selezione pubblica - di un assegno (23.000,00 euro) per la collaborazione ad attività di ricerca presso il dipartimento di architettura costruzione conservazione dell’Università Iuav di Venezia.

La ricerca riguarda appunto lo studio e il recupero dei borghi rurali antichi, in prevalenti condizioni di abbandono, presenti in Italia ma anche in altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, partendo da un caso emblematico: il borgo di Conflenti superiore in Calabria, nel Comune di Conflenti.

Le azioni in cui si articola la ricerca sono: la conoscenza della struttura architettonica e insediativa del borgo antico; la messa a punto di una strategia per la conservazione, il riuso e la valorizzazione del borgo; la costruzione progressiva di un circuito di fruizione integrata, che coinvolga il contesto in cui il borgo si colloca, al fine di promuovere lo sviluppo di un turismo rurale slow.