Farmaci a ciclisti, inquirenti: a Cosenza un market del doping
Un vero supermercato di sostanze dopanti, a capo del quale ci sarebbe stato il farmacista di 63 anni Antonio Verre che - secondo gli investigatori - avrebbe creato un vero e proprio sistema fatto di rapporti con diverse persone. Sistema creato per distribuire farmaci nell'ambito di società sportive di tipo dilettantistico.
A dichiararlo è Mario Spagnuolo, procuratore di Cosenza, nel corso della conferenza stampa seguita agli arresti di questa mattina su un presunto traffico di sostanze dopanti a Cosenza.
Il farmacista è già noto alle forze dell'ordine per fatti simili e la sua farmacia è stata chiaramente definita dagli inquirenti proprio come un market del doping. Lo stesso è stato portato in giudizio ma poi il procedimento è finito in prescrizione.
Ad allarmare le forze dell’ordine è stato “lo smercio di un certo tipo di farmaci, oltre la media”, ha detto ancora Spagnuolo.
La Procura si stava occupando della vicenda dal 2010, perché uno dei presunti assuntori è stato squalificato e poi condannato a seguito di una gara sostenuta a Catania. Il sospetto della Procura è che il traffico di farmaci sia molto più ampio di quello scoperto finora.
Nell'ambito dell'operazione, in cui sono stati arrestati lo stesso farmacista e il presidente della società dilettantistica, Aldo Tarditi, di 67 anni, sono state indagate altre sei persone.