Corigliano, Forza Italia: “Meno hot-spot più sviluppo”
Ha deciso di sposare la posizione del partito nazionale, Forza Italia, e dire no agli hot spot che dovrebbe nascere in Calabria e in particolare a Corigliano Calabro. È lo stesso Natale Chiarello a riferire la posizione di Forza Italia del centro del cosentino in merito alla decisione di avviare centri di smistamento dei migranti.
“Si abbia la capacità – dice Chiarello - di prendere atto del fallimento delle scelte dei Governi post Berlusconi per quelle che è stata la politica estera e le drammatiche conseguenze che ha generato l’ingloriosa primavera araba. Si è preferito andare con il cappello in mano e accettare supini le scelte di invasione che oggi hanno portato ai profondi disagi sociali dei territori italiani, stuprati nelle loro identità, e che hanno alimentato una pericolosa xenofobia, per ora e ringraziando Dio solo virtuale e social, che nulla a che vedere con i valori dell’accoglienza di cui l’Italia è sempre stata porta bandiera.
“Sulla questione – aggiunge Chiarello – attendiamo una posizione forte, anche da parte della Regione e del Governatore Oliverio, affinché faccia sentire la sua opinione e manifesti la sua volontà in termini di scelte. Si abbia il coraggio di dire no agli Hot-spot e alle tendopoli offerti dal duo Gentiloni-Minniti ed intervenga sulle autorità portuali affinché possano seguire il volano di sviluppo economico turistico produttivo offerto dai vantaggi delle zone economiche speciali, proprio ad appannaggio delle aree portuali depresse come quella di Corigliano-Rossano. Certo, il silenzio della Regione in questo momento sembra un assenso al disegno del Governo del PD.
“Insomma, un copia e incolla di atteggiamenti che conosciamo come procedura consolidata e attuata a più round con la sanità, i trasporti, le trivelle, i rifiuti e l’ambiente. Sono certo – prosegue - che la forte presa di posizione Forza Italia, servirà a smuovere le coscienze di quanti hanno deciso di affermare il principio di identità territoriale oltre che di appartenenza ad una Regione che attende il risveglio delle nuove generazioni che hanno voglia e metodo di affrontare i temi di sviluppo che intendono sdoganare definitivamente l’incoerenza ed il fallimento dell’ex Premier Matteo Renzi a dimostrazione del fatto che la giovane generazione delle classi dirigenti non si arrende alle volontà dei dettati dell’Unione Europea, anzi, li discute, li affronta, ne stimola i percorsi tenendo con tenacia – conclude - la barra dritta verso il bene comune e l’identità nazionale nel rispetto delle libertà individuali”.