Ferraro al Parlamento Europeo, intervento sulla cooperazione nel Mediterraneo
Ha scelto Roma e la rappresentanza in Italia del Parlamento europeo per presentare il volume sulla tutela dell’identità religiosa nell’area euro-mediterranea, l’avvocato crotonese Federico Ferraro. Nel corso della riunione, sono inoltre state le progettualità delle Istituzioni comunitarie per la soluzione e la prevenzione delle discriminazioni culturali, etniche e religiose. All’incontro hanno preso parte anche consigliere di legazione Nicola Bazzani per il Ministero degli affari esteri e la cooperazione internazionale, il rappresentante in Italia della Commissione europea Vittorio Calaprice. Presenti anche il Cappellano di Montecitorio monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare ed il preside della facoltà di economia dell'Università Niccolò Cusano.
L’autore si è soffermato ad analizzare la legislazione europea (dal Trattato di Amsterdam alle direttive comunitarie, fino al Trattato di Lisbona) e sugli organismi istituiti per tutelare il diritto di libertà religiosa e di coscienza, tutti protesi a bandire ogni discriminazione a riguardo. Tra gli interventi vengono esaminati in maniera critica , nella genesi e nei contenuti, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu) e la Carta dei diritti fondamentali dell’UE (Carta di Nizza) . Segue l’analisi della tutela in sede giudiziaria, presso la Corte di Giustizia dell’UE. Nello specifico della normativa, caratterizzata dai vari sistemi di rapporto e dagli accordi come le intese, dei vari Paesi europei (Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Danimarca) , Ferraro ha affrontato, inoltre, il problema della laicità dello Stato, della libertà di culto nonché del comune obiettivo, caratterizzato dal divieto di fenomeni discriminatori, quale garanzia di parità di trattamento non solo per i credenti , ma anche per gli atei , o agnostici.
L’autore guarda, inoltre, allo strumento degli atti politici dell’UE (risoluzioni, dichiarazioni delle Istituzioni comunitarie) i quali, benché privi di una efficacia giuridica coercitiva, costituiscono l’ unico strumento nella disponibilità dell’Ue per condannare ogni forma di violenza commessa fuori dal perimetro dei Paesi membri. Segue l’analisi degli strumenti economici : i fondi strutturali europei , quale risorse che concretizza e sostiene tutti le azioni positive ed i programmi pluriennali posti in essere dall’Unione fino al 2020: (Fse, Fesr, Sfo, Feoga). Ferraro guarda , infine, all’evolversi degli eventi in materia di libertà del pensiero e di religione, presentando i vari organismi deputati alla repressione delle forme discriminatorie, quali il Fra (Agenzia per i diritti umani fondamentali) che raccoglie i dati sulla discriminazione; gli accordi internazionali, come quello di Cotonou tra Unione europea e Paesi terzi, dedicato alla affermazione del principio di uguaglianza e non discriminazione; gli accordi tra Parlamento europeo ed ONU; l’istituzione del Fondo sociale europeo per la promozione dei diritti umani e il sostegno delle scuole europee come strumento di lotta alle discriminazioni.
Occorre sottolineare che, il più efficace mezzo nella lotta comunitaria alla discriminazione è proprio di tipo didattico : le scuole europee. Attraverso l’istruzione, infatti, si riesce a sensibilizzare i futuri cittadini comunitari verso la tolleranza ed il rispetto delle culture diverse, pur senza perdere di vista la propria identità ed appartenenza. La libertà di ognuno finisce dove inizia quella dell’altro. Ogni alunno può scegliere, in base al proprio orientamento, se ricevere un insegnamento di tipo religioso oppure improntato ad un approccio di vita laico od agnostico. La sfida dell’Europa di oggi, di un’Europa che ab¬braccia attraverso il Mediterraneo il continente africano, non può non includere la libertà religiosa tra le priorità civili, culturali e politiche per la difesa dei diritti umani, per lo sviluppo della famiglia umana, per la pace nel mondo.