Cgil Calabria: “preoccupazione per incendi e rischio idrogeologico del territorio”
La Cgil Calabria esprime la sua preoccupazione per il susseguirsi di incendi che si sta verificando su tutto il territorio regionale, e manifesta la sincera vicinanza alla famiglia del povero pensionato, che stamani ha perso la vita tentando di salvare dalle fiamme il proprio uliveto.
Per questo la Cgil, ringraziando l’opera di tutti i corpi statali che si prodigano a riguardo nella difesa del territorio, invita il governatore Oliverio ad attivare immediatamente procedimenti di maggiore coinvolgimento delle imprese agricole, anche attraverso specifiche voci nell'ambito del Psr 2014-2020, così da garantire prevenzione, formazione e uniformità degli interventi.
“Fino a qualche anno fa la Calabria - dichiara Cgil Calabria - vantava un patrimonio di 30 mila forestali ai quali dobbiamo un patrimonio boschivo di 600 mila ettari, a fronte degli attuali 7 mila che, anche per motivi anagrafici (visto che le ultime assunzioni risalgono al 1983) non possono sopportare orari di lavoro straordinario estenuanti” perciò urgono nuove assunzioni di personale. Infatti, con la soppressione del corpo forestale dello Stato, tutte le competenze sono passate ai vigili del fuoco, che, con scarsi uomini e mezzi, sono costretti a turni raddoppiati, mentre tantissimi precari sono stati lasciati a casa in nome della spending review”.
“Chiediamo dunque - conclude - la costituzione di un tavolo permanente sul tema, onde evitare che la situazione continui ad aggravarsi, anche perché una politica del genere consentirà nel tempo risparmi strutturali sul piano dell'emergenza”.
Ad esprimere sdegno per l'inerzia delle istituzioni riguardo al tema incendi è anche il Partito di Rifondazione comunista di Cosenza che annuncia: "non esistono calamità naturali, esiste solo la incapacità e la sconsideratezza dei governi e di chi ha la responsabilità della prevenzione, perché loro è la responsabilità delle conseguenze delle catastrofi derivanti da tali condannabili comportamenti. I comuni a causa dello scellerato patto di stabilità sono diventati corpi inerti che bevono solo il sangue ed il sudore dei cittadini attraverso tassazioni altissime non restituendo nulla, anzi dando l'occasione di smarcarsi anche agli amministratori inetti ed intrallazzieri".
"La regione Calabria, - prosegue la nota - accettando supinamente le scelte governative che hanno condannato il nostro territorio senza alzare la voce rappresentando seppure timidamente le sue ragioni, allineandosi quindi alle scelte governative, ha di fatto accettato questo stato di cose, rendendosi complice di questo scellerato progetto di distruzione di massa ambientale".
Ed in conclusione: "la Calabria non merita l'ingloriosa fine del rogo, salvo poi quando e se riuscirà a superare questa catastrofe ad essere destinata ad affogare alla prima pioggia che si trasformerà in bomba! Sì perché qui in Calabria l'ordinario diventa straordinario, mentre lo straordinario e l'emergenza diventa per incanto ordinario"!