Blitz all’alba dei carabinieri. 27 le ordinanze di custodia cautelare
Dalle prime ore della mattina i carabinieri stanno eseguendo 27 ordinanze di custodia cautelare (25 in carcere e 2 ai domiciliari)ed emesse dal Gip di Reggio Calabria nei confronti di soggetti a vario titolo indagati per associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, traffico di armi e di sostanze stupefacenti ed inseriti nell'ambito di clan mafiosi operanti nei territori di Roccaforte del Greco e Roghudi.
L'INDAGINE nasce dal tentato omicidio, l'8 aprile del 2004, di Teodoro Spanò, personaggio ritenuto legato alla vecchia cosca Pangallo-Maesano-Favasuli ed operante nei due comuni del reggino.
Allora due sicari a bordo di una moto esplosero numerosi colpi d'arma da fuoco all'indirizzo di Spanò che per fortuna scampò all'agguato grazie all'intervento di una pattuglia dei Carabinieri
Mesi più tardi, il 28 settembre del 2004, a Roccaforte del Greco, venne ucciso Antonino Pangallo detto "U chiumbinu", personaggio di accentuato spessore criminale referente per la cosca Pangallo-Maesano-Favasuli.
Sui due episodi si avviò così un'attività info-investigativa finalizzata ad individuarne i responsabili e a delineare il nuovo assetto mafioso in cui veniva a trovarsi il vasto territorio sul quale due pericolosi sodalizi, i Zavettieri e i Pangallo-Maesano-Favasuli, avevano imposto la loro influenza criminale.
I precedenti fatti di sangue, comunque, non determinarono la riapertura tra i due gruppi criminali della faida che, conclusasi nel 1998, aveva mietuto oltre 50 vittime e detta la "Faida di Roghudi", cessata grazie alla mediazione del potente boss di Africo Giuseppe Morabito detto "Tiradritto".
Ambiti d'operatività della nuova consorteria dei Zavettieri e Pangallo-Maesano-Favasuli sono, tra gli altri, il traffico di sostanze stupefacenti nel territorio della provincia di Reggio Calabria, con dei terminali anche nella zona dell'Ossola (provincia di Verbano Cusio Ossola, nel cui territorio si sta eseguendo una delle 25 ordinanze), la gestione illecita degli appalti pubblici nel comune di Roccaforte del Greco mediante intimidazione, le estorsioni ed il traffico di armi.
L'attività investigativa ha inoltre consentito di accertare l'identità di uno degli esecutori che l'8 aprile del 2004, partecipò all'attentato di Teodoro Spanò, anche quest'ultimo colpito oggi dalla misura cautelare con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso.