“Genti di Calabria” ed “I Colori del Cielo” alla rassegna culturale Moby Dick
Il volume "Genti di Calabria – Atlante fotografico di geografia umana della Calabria" e il docufilm "Pino Bertelli - I Colori del Cielo", saranno presentati alla critica cinematografica più autorevole il 24 luglio, nello straordinario contesto di Tuscania (Vt), nell'ambito della rassegna culturale dedicata a Moby Dick: avventure, divagazioni e altre strategie sul tema di Melville, organizzata da "La Camera verde" di Roma e l’Associazione Culturale "Piane di Bronzo".
Genti di Calabria è un inno alla bellezza del popolo calabrese e di tutti i sud della terra. L'Atlante Fotografico di Geografia Umana contiene circa 180 foto di calabresi realizzate dal maestro Pino Bertelli. Volti, fisicità e posture di Genti di Calabria con la prefazione a cura di Oliviero Toscani, Luigi Maria Lombardi Satriani, Luigi la Rosa e Hubertus von Amelunxen e Maurizio Rebuzzini. Il Docu-film "I Colori del Cielo" con la regia di Francesco Mazza, racconta il viaggio di Pino Bertelli in Calabria, ispirato dalle letture di autori quali Tommaso Campanella, Gioacchino da Fiore, Corrado Alvaro, Bernardino Telesio. Raccoglie oltre 150 interviste e testimonianze di calabresi su tematiche di attualità, richiamando alla mente i lavori realizzati da Pasolini nel 1959 e nel 1963.
Il libro e il docufilm sono a sostegno della cultura meridionale.
Le interviste, così come le foto, sono state realizzate in giro per la Calabria, da Praia a Mare a Reggio Calabria lunga la costa tirrenica, da San Luca a Corigliano lungo il litorale ionico, senza tralasciare le aree interne di collina e di montagna, di origine grecanica così come quelle che ancora conservano tradizioni arberesh. Indistintamente rappresentate sono tutte le categorie sociali e tutti coloro che vengono etichettati come “diversi”.
“A noi - dichiara Pino Bertelli - non interessa nulla della fotografia corrente, civile, impegnata, democratica, mercantile, amatoriale. Ciò che importa per noi è lavorare sull'immaginario dal vero, raccontare l'uomo o la donna non per quello che si vedono ma per quello che sono e come stanno al mondo. Qualsiasi persona (qualsiasi diversità) ha diritto alla bellezza (anche perduta), ciò che importa è respingere dappertutto l'infelicità”.