Prosegue il calo dei finanziamenti alle imprese reggine
L’analisi dei dati di fonte Banca d’Italia riferiti al terzo trimestre 2016, svolta dalla Camera di commercio di Reggio Calabria, evidenzia che persistono criticità nei rapporti tra il sistema bancario e le imprese della Città Metropolitana di Reggio Calabria: nel complesso, alla lieve riduzione dei finanziamenti registrata tra luglio e settembre 2016 (-0,2%) si associa un miglioramento tendenziale (+1,4% rispetto allo stesso periodo del 2015). A ben vedere, tuttavia, la dinamica tendenziale positiva riguarda soltanto il settore delle famiglie (+7,3%), mentre le imprese assistono ad una ulteriore compressione del credito loro erogato (-3,4%). Del resto, dall’inizio del 2015, mentre gli impieghi delle famiglie sono tornati a crescere, quelli delle imprese sono in continuo declino.
“La chiave della ripresa passa per il miglioramento del clima di fiducia tra banche e imprese. Le difficoltà delle une e l’alto tasso di rischiosità delle altre non permettono al territorio di sfruttare gli effetti di una ripresa degli investimenti. Come sistema imprenditoriale, abbiamo il dovere di concentrare l’attenzione su questo tema e, non potendo ovviamente intervenire né sulle politiche creditizie delle banche né sui criteri di affidamento e di valutazione del merito creditizio della clientela, dobbiamo agire per rimuovere gli ostacoli e le fragilità strutturali del territorio attraverso interventi diretti, ad esempio, a promuovere la formazione finanziaria degli imprenditori, a favorire l’innovazione, a supportare soprattutto le micro e piccole imprese nei loro rapporti con il sistema bancario, spesso caratterizzati da asimmetria e opacità informativa proprio a causa della bassa dimensione aziendale” - questo è il commento del Presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana. La stagnante offerta di credito si associa, a Reggio Calabria, ad un livello di qualità dei finanziamenti ancora preoccupante. A segnalarlo è sia il flusso di impieghi in sofferenza, sia il loro peso rispetto al totale dei prestiti concessi.
Infatti, a settembre 2016, le sofferenze reggine, 843 milioni di euro in totale, segnano una crescita trimestrale dell’1,8%. Ancora una volta è il tessuto produttivo a mostrare una dinamica sfavorevole: i prestiti in sofferenza delle imprese sono aumentati (+2,7%) mentre quelli in sofferenza delle famiglie si sono lievemente contratti (-0,5%). Ciò ha comportato un peggioramento del rapporto complessivo tra impieghi in sofferenza e il totale dei prestiti concessi dalle banche reggine, che mostra un lieve incremento rispetto allo scorso anno e si attesta, al terzo trimestre 2016, al 18,1%. In Italia l’incidenza delle sofferenze delle imprese è al 17,4%, mentre in Calabria è poco sopra il 30%, a fronte del preoccupante 38,1% della Città Metropolitana.