Soldi e casa per agevolare gare centri migranti. In manette funzionaria della Prefettura
Avrebbe preso soldi per favorire un imprenditore lametino impegnato nel settore dell’accoglienza ai migranti.
Così Nerina Renda, 53enne, e Salvatore Lucchino, 73enne, sono stati arrestati con l’accusa di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Questa mattina personale della Polizia di Catanzaro ha infatti eseguito un’ordinanza di misura cautelare dei domiciliari, emessa dalla Procura della Repubblica, nei confronti dei due.
A seguito delle indagini sarebbe emerso che la donn, funzionaria in servizio nell’area IV de Settore Immigrazione Rifugiati della Prefettura di Catanzaro, avrebbe preso dei soldi per favorire la struttura dell’uomo per avviare una convenzione con l'Ufficio di Goberno per la gestione del servizio dei migranti richiedenti protezione internazionale.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Petrolo, è scattata il 29 dicembre 2014 dopo la sigla di un accordo tra la società cooperativa, facente capo all’uomo di 73 anni e la Prefettura.
A seguito della gara d’appalto bandita per l’assegnazione del servizio gli inquirenti avrebbero accertato che l’uomo avrebbe stretto una relazione con la funzionaria. E non solo, perché l’uomo avrebbe ceduto alla donna un immobile a Feroleto Antico.
La funzionaria avrebbe partecipato attivamente alla gara indetta dalla Prefettura di Catanzaro, tanto da effettuare numerosi sopralluoghi e ispezioni nella struttura del 73enne che sarebbero sempre risultati positivi.
Ma le indagini avrebbero fatto luce sul ruolo predominante della donna nelle imprese del compagno, come amministratore del centro.
Ma il 73enne sarebbe andato oltre, perché per ringraziare la donna per averlo agevolato, non solo le avrebbe regalato l’immobile di Feroleto, ma avrebbe pagato più volte somme di denaro. La struttura in questione, dopo le indagini, è stata sequestrata.