Il ruolo del sindacato d’impresa e la rappresentanza politica, convegno Esaarco
Si è tenuto oggi a Camigliatello l’incontro dal titolo “Il ruolo del sindacato d’impresa e la rappresentanza politica”, organizzato da “Esaarco” (Confederazione Esercenti Agricoltura Artigianato Commercio).
Al centro del dibattito il rapporto tra politica e sindacato. Nello specifico si è parlato del ruolo del sindacato d’impresa alla luce della normativa esistente, la qualità servizi offerti dagli stessi sindacati, quali assistenza fiscale, formazione, internazionalizzazione delle Pmi, e le prospettive che offrono.
“La finalità di Esaarco, – ha spiegato il presidente della confederazione Antonio Eramo – è contribuire a questo processo di rinnovamento sociale e gestionale attraverso l’offerta dei suoi servizi, ma chiediamo anche il sostegno della politica per la formulazione di leggi e regolamenti adeguati alle esigenze dei sindacati di impresa che sono importanti anelli di congiunzione tra istituzioni, servizi da erogare, mercato e imprese”.
Le anticipazioni del Rapporto Svimez 2017, inoltre, hanno offerto interessanti spunti di riflessione. Il Pil della Calabria, secondo i dati Svimez, si è attestato su +0,9%, ma la regione ha vissuto un’annata agricola particolarmente negativa (-8,9%), mentre ha registrato un andamento favorevole nell'industria (+8,2%), con i servizi (+0,7%) che confermano l’aumento positivo registrato nel biennio precedente.
“I dati parlano di un leggero miglioramento della situazione economica nel meridione, – ha dichiarato la parlamentare Renata Polverini – ma bisogna intervenire in maniera strutturata affinché non vadano persi i risultati raggiunti fin qui. Oggi discutiamo proprio della necessità del dialogo tra politica e corpi intermedi, utile a capire concretamente le necessità del paese e, in particolare, del settore economico-produttivo”.
“Sono state adottate dal governo - ha continuato Polverini - politiche del lavoro inadeguate con un notevole sperpero di denaro pubblico. Basti pensare ai venti miliardi di bonus sprecati e agli 80 euro in busta paga che hanno costituito una misura propagandistica e inutile”.
“L’obiettivo è quello di riprendere il dialogo ed i rapporti con i corpi intermedi che come noi - ha sottolineato - avevano sostenuto l’inefficacia di tali provvedimenti. Il ruolo dei corpi intermedi, che svolgono un compito sociale e di presidio del territorio, supplendo spesso all'assenza dello Stato, va necessariamente recuperato. Forza Italia crede nelle organizzazioni di rappresentanza”.
L’attenzione di Renata Polverini si è focalizzata anche sul mezzogiorno: “in Calabria - ha proseguito - occorrono serie politiche infrastrutturali che diano prospettive concrete di sviluppo”. Non è ammissibile, inoltre, che una regione come la Calabria non abbia potere decisionale sulla sanità, considerato che il comparto in questione assorbe l’80% delle risorse di bilancio”.
“Il centrodestra – ha concluso - tornerà al governo dell’Italia e della regione Calabria”. L’Onorevole Patricello, impegnato a Tirana, ha mandato un contributo scritto, con il quale ha sostenuto le ragioni dei sindacati d’impresa, seguendo con impegno quelle che sono le modifiche legislative europee a loro favore”.
Il consigliere regionale della Calabria Mario Magno (Fi), ha sottolineato quanto l’associazionismo e la società civile abbiano sopperito alle carenze della politica: “mai come oggi è fondamentale – ha precisato Magno – che i partiti tornino a prendere in mano le redini di quella che è l’azione riformatrice e di attività sui territori”.
“Occorre creare le condizioni - ha affermato l’Onorevole Magno - affinché la politica intervenga sulle disfunzioni del sistema che hanno portato ad una completa scomposizione della società civile. I corpi intermedi quali la famiglia, i sindacati, le associazioni, gli ordini professionali e i movimenti sono stati colpiti duramente. L’elevata pressione fiscale, l’abbandono e l’impoverimento delle partite iva, la mancanza di un piano infrastrutturale del paese, che sia adeguato e concorrenziale a quello degli altri paesi europei, hanno caratterizzato negativamente l’esperienza dei governi tecnici e di centrosinistra. Questi ultimi non hanno saputo comprendere le difficoltà del paese e delle componenti economiche e sociali. Bisogna invertire la tendenza con adeguate politiche economiche e di sviluppo, necessarie per consentire un aumento del Pil dell’Italia, attualmente al di sotto dell’1%. La crescita avvenuta negli altri paesi europei si è attestata a livelli più alti con punte superiori al 3%”.
“La politica del centrosinistra ha messo in ginocchio l’economia e non ha saputo creare - ha aggiunto Magno - un vero patto sociale tra i diversi attori coinvolti, determinando un deficit di democrazia inaccettabile per un paese civile. Confederazioni come l’Esaarco, che fornisce servizi fondamentali a favore delle imprese, dei lavoratori e dei cittadini, devono essere sostenute. Ecco perché la ricostruzione della rappresentanza sindacale e una nuova rigenerazione dei partiti costituisce un’esigenza non più rinviabile”.
“Politiche che puntino sulle infrastrutture, sulle imprese e sul lavoro, allo scopo di creare nuova occupazione, sono esigenze non più rinviabili. Allo stesso modo - ha concluso Magno - bisogna rilanciare l’azione politica nel mezzogiorno, migliorando le infrastrutture, riducendo la pressione fiscale e dando linfa ai settori trainanti dell’economia meridionale, sostenendo le imprese ed impedendo la fuga dei cervelli”. “Forza Italia, il presidente Berlusconi e il centrodestra vogliono costruire un progetto liberale che sostenga la ripresa del Paese”.
La confederazione Esaarco svolge, quindi, attività sindacale principalmente rivolta alle aziende, e conta più di 70mila iscritti sul territorio nazionale, e oltre 500 sedi dislocate nelle province italiane a sostegno delle imprese agricole, artigiane e commerciali.