Produzione e traffico di droga: latitante da un anno, beccato a coltivare marijuana
Dal settembre dell’anno scorso era irreperibile: indagato per traffico di stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso, si era sottratto infatti al fermo nell’ambito dell’operazione “Grifone”, eseguita allora dalla polizia di Palmi sotto la direzione della Dda di Reggio Calabria.
È finita all’alba di stamani la latitanza, durata poco meno di un anno, di Antonino Romeo, 37enne di Sinopoli; ufficialmente bracciante agricolo ma con alle spalle un’importante serie di precedenti penali nell’ambito degli stupefacenti.
Un “pollice verde” il suo, commentano con un pizzico di goliardia gli investigatori, che “trova sfogo soprattutto nella coltivazione di canapa indiana”.
IL RICERCATO è stato catturato, durante un blitz congiunto di carabinieri e polizia, in contrada Zoccalì, a Sinopoli, mentre insieme ad un 20enne di Taurianova, Antonino Forgione, si prendeva cura di una piantagione di marijuana nascosta in un’impervia area boschiva e composta da un centinaio di piante di canapa indiana da un metro e mezzo d’altezza: in totale sessanta di chili di stupefacente che sul mercato possono valere intorno ai 100 mila euro.
Quanto a Forgione, nonostante la sua giovane età, è già un “soggetto noto” alle forze dell’ordine per diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio e in materia di armi.
ROMEO viene definito invece “di caratura criminale indubbiamente superiore”: raggiunto da uno dei nove fermi eseguiti nel settembre scorso dalla polizia - con le accuse, a vario titolo, di traffico di armi e stupefacenti, estorsione, ricettazione e furto, con l’aggravante dell’aver agevolato le cosche di ‘ndrangheta della piana di Gioia Tauro - nell’agosto dello stesso anno fu ancora una piantagione a tradirlo, quando a Bagnara Calabra, insieme ad un complice, fu sorpreso in flagranza con 100 piante di marijuana.
La Procura di Palmi ha disposto il carcere per entrambe gli arrestati. Le accuse, questa volta, sono di produzione, coltivazione e traffico di stupefacente in concorso. Forgione dovrà rispondere anche di favoreggiamento personale, avendo aiutato il 37enne a sottrarsi alle ricerche.