La droga all’ingrosso venduta dal garage, quattro arresti per spaccio

Reggio Calabria Cronaca

Associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, spaccio e detenzione di armi. Sono i capi di accusa nei confronti di 4 persone, mentre un quinto è ancora ricercato.

Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Reggio Calabria gli agenti del Commissariato di Gioia Tauro e della squadra mobile hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Panda” nei confronti di Vincenzo Condello, 25enne; Salvatore Infantino, 29enne; Francesco Iannì, 36enne e Vincenzo Saverino, 33enne.

Secondo gli investigatori avrebbero creato un sistema di spaccio con la base operativa a Gioia Tauro. Le investigazioni sono partite nel novembre del 2014 per far luce sulla scomparsa di un giovane della cittadina, Maurizio Mammoliti, di cui si erano perse le tracce il 31 ottobre di quell’anno. Con la prosecuzione dell’attività gli inquirenti hanno svolto delle indagini su Vincenzo Condello, cognato dello scomparso, e su altre persone a lui legate: Infantino, Iannì e Saverino Vincenzo, appunto, soggetti che gli agenti ritengono attivi nel settore del narcotraffico.

Le intercettazioni disposte dalla DDA reggina avrebbero portato alla luce l’esistenza di un’organizzazione criminale “dedita in maniera stabile e professionale” alle attività di spaccio di droga, come hashish, cocaina; associazione che avrebbe usato come base operativa un garage a Gioia Tauro all’interno del quale venivano nascoste armi e munizioni e quantitativi di droga destinati alla vendita. Per raggiungere la base operativa, i sodali avrebbero usato delle Fiat Panda. Da qui il nome dell’operazione.

Infantino, secondo la tesi degli inquirenti, sarebbe stato di “capo” e “direttore dell’associazione” con l’aggravante di avere a disposizione armi (sia quest’ultimo che Condello). Iannì, Infantino e Saverino, sono accusati inoltre di aver venduto 250 grammi di cocaina ad un acquirente, confezionata in due sacchetti, fatto risalante al 10 aprile 2015. Mentre nell’aprile del 2015 Infantino e Condello avrebbero venduto 308 grammi di cocaina che era contenuta in un panetto confezionato con la pellicola trasparente.

Dalle indagini emergerebbe poi che altri quantitativi di droga sarebbero stati venduti in diverse circostanze da Infantino (il 9, 14, 19, 21, 22, 25 marzo, e l’8 e 9 aprile 2015), da Infantino e Saverino (il 13 marzo 2015), da Infantino e Iannì (il 21 marzo 2015). A Infantino e Condello è inoltre contestata la detenzione e porto abusivo di armi e l’esplosione di numerosi colpi di arma da fuoco.

Sequestri di droga (250 grammi di cocaina in una circostanza e 308 grammi di cocaina nell’altra), sono stati eseguiti dagli investigatori della Polizia in due diverse circostanze, ovvero il 10 e l’11 aprile 2015, a carico di due acquirenti, immediatamente dopo la cessione presso il sito di interesse, in combinazione con il rinvenimento, avvenuto durante una perquisizione nel garage di Gioia Tauro, di bilancini di precisione e diluenti per la cocaina. Qlementi questi che per gli investigatori dimostrerebbero la convinzione che il sito, che era nella piena ed esclusiva disponibilità degli indagati, fosse un vero e proprio laboratorio, attrezzato con tutta la strumentazione necessaria per la preparazione delle dosi e per il loro confezionamento, oltre che un “esercizio commerciale” per lo spaccio all’ingrosso dello stupefacente.