Dima: “istituire una Zona Economica Speciale anche nella Sibaritide”
Una Zes, Zona Economica Speciale, da istituire anche nella Sibaritide. L’ex parlamentare, già assessore all’Agricoltura e sottosegretario alla presidenza della Regione, Giovanni Dima invoca l’intervento programmato dal governo, nell’ambito del “Decrero Sud”, teso a sostenere l’impresa. E lo fa appellandosi a tutti i rappresentanti istituzionali dell’area del nordest calabrese, della provincia di Cosenza, della Regione ed alla deputazione calabrese.
“Con questa misura economica che vuole favorire la crescita economica nel sud Italia, anche grazie a benefici fiscali e amministrativi, la Piana di Sibari potrebbe rilanciarsi dopo anni di grave depressione economica. Altre aree della nostra regione – spiega l’ex deputato – stanno mostrando grande interesse verso le Zes, e tra queste il porto di Gioia Tauro. Ed allora perché non mettere al centro degli interessi anche l’unico porto della provincia di Cosenza?”
Dima, quindi, invita i governi a tutti i livelli a sostenere con forza l’istituzione della Zes, facendo particolare attenzione al porto di Corigliano.
“Credo sia doveroso che la classe dirigente locale – spiega – quella regionale e quella nazionale prenda in debita considerazione questa possibilità. Altre iniziative del genere stanno sviluppandosi in Calabria, quindi non vedo perché non possa insediarsi una Zes in questo territorio, anche e soprattutto in un quadro territoriale che potrebbe vedere a breve la “nascita” della terza più importante città della nostra regione”.
Secondo l’ex parlamentare l’area portuale, “da troppi anni ristagnante rispetto una progettualità che ne disegni il rilancio definitivo rimane in attesa di sviluppare tutte le grandi potenzialità che insistono nello scalo, oltre all’utilizzo peschereccio e migratorio con i continui sbarchi”.
“Il porto di Corigliano – sostiene - ha immense potenzialità commerciali e turistiche e con la nascita di una Zes in loco si potrebbe rivitalizzare tutto il volano economico comprensoriale, dall’import-export, alle rotte commerciali, oltre alla pesca ed il turismo d’altura e diportistico”.
“Dopo una fase di definizione amministrativa del porto con l’istituzione della dogana, l’elevazione a Capitaneria di porto, gli uffici di fitopatologia regionale, dell’Autorità portuale, il distaccamento di Polizia e dei Vigili del Fuoco” Dima si chiede “che fine ha fatto l’ipotesi di un nuovo piano regolatore portuale? E quando partiranno i lavori per la banchina crocieristica?”
Ecco perché – prosegue – si rivolge anche al sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, affinché si esprima chiaramente e con “maggiore impegno” verso la Sibaritide. “Dal canto loro i due sindaci di Corigliano e Rossano, Giuseppe Geraci e Stefano Mascaro, impegnati nel processo di fusione in atto non credo debbano sottrarsi all’apertura di un dibattito sul tema. Questa – termina Giovanni Dima – è una sfida tutta da vincere, ma una partita ancora tutta da giocare. Per questi motivi c’è bisogno della discesa in campo da parte di tutti nell’esclusivo interesse di questo territorio”.