Vandali al Giardino d’Infanzia Sacconi, Monte denuncia il Sindaco Pugliese
Un esposto-denuncia per omessa cura, vigilanza e funzionamento del Giardino d’Infanzia dedicato ai fratellini Pasqualino, Teresa, Demis Sacconi in Via delle Nazioni Unite a Crotone. All’indice il primo cittadino Ugo Pugliese e a presentarlo alla Procura della Repubblica è stata Teodolinda Monte.
"Nell’anno 2015 - si legge nella denuncia condivisa da Margherita Corrado e Roberto Carta - l’assessorato ai Servizi Sociali della precedente giunta, invitava la cittadinanza a fornire un nome da assegnare agli unici due nidi operanti in città. Uno di questi, di nuova costruzione - si colloca in una zona intensamente popolata – Farina - bisognosa di servizi per l’infanzia e le famiglie. Conta, al mese di marzo 2016, ben oltre seimila bambini da 0 a 3 anni. In questo contesto, l’asilo è una struttura utile, tra l’altro concepita con criteri ecosostenibili, circondata da uno spazio esterno a verde, direi raro dalle nostre parti”.
“Così – prosegue Monte - ho proposto di dedicare il nido ai fratellini Sacconi, deceduti (anno 1983) nella loro umile casa nel centro storico a causa del fumo, in piena notte, per un corto circuito. Il tragico evento commosse tutta la città, inducendo tra i più attenti una riflessione sulle difficoltà di intervento da parte dei soccorritori per via dell’intasamento in angusti vicoli di auto e moto. Dedicare il nido nascente ai fratellini Sacconi aveva per me un significato doppio: ricordare i tre bambini, figli di gente semplice, privi di status spendibili in celebrazioni colte, e indurre le istituzioni ad avviare la cultura della prevenzione in tutti i suoi aspetti e nei luoghi di vita: case, strade, scuole etc.”
Monte spiega poi che la sua proposta fu “con rara sensibilità accolta dall’allora assessore Filippo Esposito e da parte mia l’opera di convincimento presso la madre ed alcuni familiari dei fratellini fu però lunga, non facile. Si trattava di capire il rinnovato dolore nel ricordo della tragedia da parte della loro mamma. Finalmente ebbi il convinto consenso e quindi l’avvio della procedura ufficiale per l’intitolazione. La famiglia Sacconi, abitando nei presi della chiesa di Santa Chiara, era amata e seguita dall’allora Padre Giancarlo Bregantini e confratelli della comunità degli Stimmatini. Così, avendo confidenza con Bregantini, oggi Vescovo di Campobasso, gli proposi di partecipare all’apertura ufficiale del “Giardino d’Infanzia dei fratellini Sacconi” (sempre anno 2015), perché una felice soluzione sembrava a portata di mano”.
“Non è stato così - prosegue il ricorso - e quindi tutta la questione è passata nelle mani dell’attuale amministrazione cittadina. Per onestà, aggiungo che l’idea di sbrogliare la matassa nido (ma non solo) fu accolta con freschezza ed entusiasmo dall’attuale assessora ai servizi sociali, dottoressa Alessia Romano, e alla fine di un complicato ed incomprensibile iter, la cosa sembrava giunta alla conclusione. Aggiungo che ho collaborato per l’inaugurazione alla presenza gioiosa di Mons. Bregantini: una cerimonia sobria, colma di tenerezza e speranza avvenuta nel mese di gennaio. A quel punto, la fruizione vera e propria sembrava dietro l’angolo”.
“Più e più volte – si legge ancora nell’esposto - mi sono recata presso gli uffici preposti per suggerire apertura e cura: telecamere di sorveglianza, cura del giardino, compresi tre alberi di ulivo messi a dimora durante la cerimonia sopra citata. Una ingarbugliata faccenda, sembra di natura burocratica. Aggiungo inoltre che il bando di gara per la gestione dei nidi (anche di alcuni paesi del nostro territorio, per oltre un milione e 500 mila euro) è stato regolarmente aggiudicato ad un’azienda del settore di Biella, espletato a suo tempo, forse scontentando altri pretendenti (?)”.
“Per concludere questa premessa necessaria, di certo vi è stata solo la commovente cerimonia. Poi – aggiunge Monte - l’uscita recentissima del bando di iscrizione con interessanti agevolazioni ai nuclei familiari più deboli. Quindi la devastazione, interna, gli ulivi eradicati, essiccati, sterpaglia intorno buona per incendio, escrementi umani, spalmati sulla porta d’ingresso… Non un atto vandalico, tanto meno opera di tossici o ladri. Nulla a quanto pare è stato asportato. A mio giudizio un avvertimento di ben altra natura. Di cosa si sia trattato, deve chiarirlo una volta per tutte il sindaco della città. Mi limito a registrare le conseguenze: un’offesa profonda alla memoria dei tre fratellini, uccisi un’altra volta, e il pieno funzionamento del nido ancora una volta rimandato”.