Traffico illecito di rifiuti. In carcere intera famiglia
Sono quattro le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Reggio Calabria che hanno raggiunto i componenti di un’intera famiglia, i Cara, che da anni operava nel settore della raccolta di rifiuti speciali pericolosi e non ma, secondo gli investigatori, senza le autorizzazioni necessarie.
La lunga indagine è scaturita da un controllo alla ditta di Stefano Cara e all'impresa Cara Ecologica Srl, in occasione dell'Action Day del 29 gennaio 2014. Allora il personale del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale avrebbe accertato che le ditte, con sede legale ed amministrativa nei pressi dell’aeroporto dello Stretto, avrebbero stoccato un’ingente quantità di rifiuti speciali pericolosi e non, di diversa tipologia e natura, senza permessi.
Effettuati degli approfondimenti investigativi, con intercettazioni e videoriprese, già nel luglio del 2014 venne stato disposto il sequestro preventivo d'urgenza delle due attività e dell'area su cui queste operavano.
Ma la misura cautelare adottata non avrebbe sortito alcun effetto. I membri della famiglia, sostengono gli investigatori, avrebbero continuato lo stesso ad esercitare l'attività illecita. Le indagini avrebbero permesso di scoprire come i Cara avrebbero stoccato i rifiuti, e non solo: avrebbero anche violato i sigilli e sottratto cose sottoposte a sequestro.
La tesi è poi che si sarebbero avvalsi della neo-costituita ditta Karaeco di Valentina Cara (anch'essa indagata come presunta partecipe) per dare una parvenza di liceità al loro operato, salvo poi usare i mezzi intestati alla stessa ditta per proseguire nell'attività di stoccaggio e movimentazione dei rifiuti speciali nel sito sequestrato, indifferenti al vincolo reale disposto dall’autorità giudiziaria.
A seguito delle indagini del Nipaf del Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria, la Dia ha avanzato la richiesta di misura cautelare che è stata accolta dal Gip con il provvedimento eseguito oggi: sono stati così portati in carcere Stefano Cara, 72enne, Giuseppe Terzo Cara 50enne, Domenico Cara 33enne e Emiliano Antonio Cara 29enne, ai quali sono contestati i reati di associazione a delinquere, violazione dei sigilli e traffico illecito di rifiuti.
È stato inoltre disposto il sequestro preventivo della Karaeco, dei relativi conti correnti bancari e postali e di tre automezzi, oltre a altri 11 automezzi intestati e in uso a soggetti che, a vario titolo e in diverse epoche, avrebbero concorso nei reati contestati.