Campo Calabro: finisce in comunità la minorenne coinvolta nell’estorsione al pensionato
Un provvedimento coercitivo è stato emesso dal Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria nei confronti della minorenne coinvolta nell’estorsione consumata in concorso con la sorella maggiore qualche giorno fa a Campo Calabro ai danni di un pensionato del luogo. La misura è stata eseguita dai Carabinieri di Villa San Giovanni che, su disposizione dell’autorità giudiziaria, hanno accompagnato e collocato in una comunità ministeriale minorile la giovane donna. L’attività dell’Arma aveva già consentito di arrestare in flagranza di reato la sorella maggiore, una badante rumena di 23 anni, e denunciare in stato di libertà un operaio albanese di 40 anni resosi responsabile di aver favorito le due sorelle nell’attuazione del loro piano criminoso. I fatti erano iniziati quando un pensionato del posto aveva deciso di non poter dare in affitto alle due sorelle una abitazione di sua proprietà nel dubbio che le stesse non potessero onorare il canone di locazione alquanto elevato per le possibilità economiche delle due ragazze. La loro situazione economica era sembrata alquanto precaria al pensionato che così, mosso forse da spirito caritatevole, si era recato presso la loro abitazione con la busta della spesa ed una stufetta elettrica, utile a sopperire la mancanza dei riscaldamenti con l’avvicinarsi della stagione invernale. Ma questo non era bastato alle sorelle che avevano invece deciso di mettere in scena il loro disegno criminoso. Infatti le due, dopo aver registrato con il cellulare l’ignaro visitatore all’interno della loro abitazione gli avevano intimato di sborsare la somma di quattromila euro in contanti per evitare che le stesse registrazioni finissero nelle mani della moglie. Le richieste e le minacce delle due erano durate per diversi giorni fino a quando l’uomo, esausto, si era rivolto ai Carabinieri della Stazione di Campo Calabro. La Stazione dei Carabinieri, supportata dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, aveva raccolto la denuncia dei fatti ed erano così stati predisposti una serie di servizi di osservazione sul territorio che avevano permesso di verificare i tentativi delle sorelle di portare a termine la loro idea criminale. Erano stati organizzati diversi incontri in luoghi pubblici, durante i quali i carabinieri riuscivano a monitorare i movimenti delle malfattrici; nell’ultimo incontro il malcapitato aveva sborsato il danaro pattuito. Le due erano state bloccate dai Carabinieri unitamente al giovane albanese denunciato. Nel corso dell’attività erano altresì state sequestrate le registrazioni fatte dalle giovani donne nel tentativo di indurre la vittima a sborsare la somma di denaro.