‘Ndrangheta ed estorsioni: cosca dei Gallico, cinque fermi nel reggino
Gli agenti della mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi stanno eseguendo cinque provvedimenti di fermo emessi dalla Dda e dalla Procura per i minorenni, nei confronti di altrettante persone considerate affiliate a vario titolo alla cosca di 'ndrangheta dei Gallico. I fermati sono accusati di associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata commessa in danno di operatori economici.
LE INDAGINI, condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro e dal commissariato di Palmi, diretto dal vice questore aggiunto Fabio Catalano, al termine di un'attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica - Dda di Reggio Calabria e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, avrebbero consentito di accertare che gran parte delle risorse economiche impiegate dai Gallico per il sostentamento dei componenti del nucleo familiare, compresi i detenuti, per l'acquisto di beni mobili ed immobili e per l'avvio di attività commerciali, era provento di attività estorsive nei confronti di imprenditori e commercianti di Palmi.
I dettagli dell'operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 presso la Questura di Reggio Calabria.
h 13:48 | È stata la collaborazione delle vittime a consentire agli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi di eseguire 5 fermi di indiziato di delitto emessi dalla DDA e dalla Procura dei minori nei confronti di presunti appartenenti alla cosca di 'ndrangheta Gallico, operante a Palmi e nelle zone limitrofe. Dei cinque, uno risulta irreperibile ed è attivamente ricercato.
I quattro fermati sono Antonio Cosentino, 52enne di Palmi; G. A., minorenne; Rocco Bartuccio, 27enne nato a Oaxaca (Messico), residente a Palmi; Rocco Brunetta, 36enne nato a Palmi. Sono accusati di associazione di tipo mafioso (tranne Brunetta che non è accusato del reato associativo) e tentata estorsione commessa in danno di imprenditori e commercianti del luogo, aggravata dalla finalità di agevolare le attività della cosca Gallico.
Questa volta ad aiutare gli investigatori sono state le vittime, rispettivamente un imprenditore edile, un commerciante e un rappresentante di prodotti alimentari, che di fronte alla prospettiva di essere accusati di favoreggiamento hanno scelto di collaborare con la giustizia. Le indagini costituiscono la naturale prosecuzione delle operazioni denominate Cosa Mia 1, 2 e 3, che, dal 2010 in poi, hanno inferto duri colpi alla cosca Gallico con l'arresto dei capi e di numerosi gregari.
Gli inquirenti avrebbero accertato che i proventi delle estorsioni a Palmi erano impiegati per il sostentamento dei componenti del nucleo familiare degli esponenti del clan detenuti. "Coloro che prima costituivano la manovalanza di secondo livello - ha osservato il procuratore capo della DDA Federico Cafiero De Raho - hanno finito per costituire le nuove leve per l'esercizio dell’attività estorsiva".
La caratura criminale del minore fermato stamane "non è affatto seconda a quella dei maggiorenni, proprio perché in virtù della sua personalità e delle parentele ha dimostrato una spiccata propensione a delinquere". Lo ha detto il dirigente del commissariato di Palmi, il vice questore aggiunto Fabio Catalano. Il giovane avrebbe avuto un ruolo determinante nella commissione dei delitti, estorsioni e tentate estorsioni aggravate dalle modalità mafiose, svelati dall’indagine ed è accusato anche del reato di associazione mafiosa.
Il giovane si presentava in proprio e per delega del capo della cosca. Si presentava alle vittime, spalleggiato dai maggiorenni. Già dal 2010 la procura dei minorenni in via civile aveva chiesto l'allontanamento e il recupero in comunità del giovane Ma tutto ciò non sarebbe avvenuto, secondo gli inquirenti, per ritardi e condizionamenti ambientali nei servizi preposti. Nel frattempo il giovane ha commesso altri reati. Nell'indagine figura indagato anche un secondo minore, ma su questo gli inquirenti non hanno voluto fornire dettagli. (AGI)
Il "foglio dei pagamenti" ha consentito agli investigatori di tracciare la mappa delle attività estorsive della cosca Gallico. Nel corso delle indagini che oggi hanno portato al fermo di indiziato di delitto di 4 persone, presunti appartenenti alla cosca di 'ndrangheta operante a Palmi, gli investigatori sono riusciti a intercettare la lista delle estorsioni che alcuni detenuti avevano indicato ad alcuni parenti in libertà, affinché continuassero l'opera di raccolta del danaro illecito per il sostentamento della cosca.