Ultimi due incontri per Anassilaos dedicati alla poesia ed al teatro
Due incontri concluderanno l'estate reggina al Chiostro di San Giorgio al Corso, alle ore 21 le iniziative culturali promosse dall’Associazione Culturale Anassilaos per il mese di agosto. Si comincia il 29 agosto con il già previsto omaggio al viaggiatore e poeta inglese Edward Lear nel 170° Anniversario del viaggio che egli compì a Reggio Calabria e Provincia, dal 25 luglio al 5 settembre 1847.
A relazionare, dopo la breve introduzione di Pina De Felice, sarà Daniela Scuncia. Lear è per molti calabresi colui che ha scoperto la Calabria, che l’ha resa visibile agli stranieri, ma forse soprattutto agli stessi Calabresi così distratti e superficiali verso questa terra così bella e così severa usa proprio questo termine Lear.
Lear non è però solo un viaggiatore, anzi un vagabondo, come lui stesso amava definirsi (“a wanderer”); è un’artista molto originale: innovatore del linguaggio poetico con i suoi nonsense, originale compositore di musica e canzoni “scomparse”, e pittore topografo paesaggista come amava considerarsi nelle sue lettere. Un artista tutto da scoprire ma anche un uomo delicato, sensibile, accorto e dalla salute fragile. I suoi diari di viaggio e i suoi disegni sono un’importante testimonianza della storia e dei luoghi e soprattutto degli uomini che l’hanno vissuta, e per la Calabria sono un riferimento e uno stimolo a cercare tra le pieghe del suo passato e del suo territorio.
Abbiamo per questo il contributo dei disegni inediti di Lear ritrovati dal professor Pino Macrì presso l’archivio dell’Università del Massachusetts, e il contributo delle immagini dei fotografi Carlo Panza e Michele Furci, che con il progetto “Aspro Monte” hanno vinto nel 2015 il premio FotoConfronti di Bibbiena- Centro Fotografico della Fotografia d’Autore e sono a lavoro per In the Footsteps of Edward Lear.
Si finisce il 31 agosto con una conversazione di Massimo Lo Presti, giovanissimo attore e studioso di teatro sul tema “Il dedalo degli schermi e l'egida della maschera. L' eredità della riproducibilità tecnica della realtà e lo spettacolo dal vivo”. La conversazione - che sarà introdotta da Marilù La Face - frutto di una specifica ricerca, di grande originalità e interesse, verterà sull’esaltazione dello spettacolo dal vivo e, nello specifico, nell'analisi della figura dell’attore-performer, quale cifra del rinvenimento di un’umanità ormai sempre più confusa e dispersa nel dedalo degli schermi, strutturatosi con lo sviluppo irrefrenabile della riproducibilità tecnica della realtà.
Il relatore, per giustificare il primato morale attribuito all'attore-performer, partirà dal celebre saggio di Walter Benjamin “L’opera d’arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica”, per poi impiegare testi di varia natura. Saggi e pubblicazioni in materia di cinema e fotografia, monografie su figure di spicco come Dario Fo e Demetrio Stratos nonché pubblicazioni di interesse neuroscientifico applicate al mondo dello spettacolo.