Caso Pagano-Corrado. Sorgiovanni (M5S): chi controlla i controllori?
Il Movimento 5 Stelle di Crotone “sempre dalla parte di chi difende il patrimonio comune, le risorse del territorio, la storia e l’identità dei luoghi”. A ribadirlo è il consigliere comunale di Crotone del Movimento, Ilario Sorgiovanni, in relazione alla notizia della querela intentata dal Soprintendente Mario Pagano ai danni di Margherita Corrado, l’archeologa che ha portato alla luce la vicenda di Punta Scifo.
Sorgiovanni, contro questa vicenda, invita a una presa di posizione anche cittadini, associazioni culturali ed ambientaliste, istituzioni, per “censurare - afferma - atteggiamenti ed azioni che sottraggono importanti risorse umane e materiali al nostro territorio già tanto trascurato e martoriato”.
“Il dottor Mario Pagano - spiega il consigliere grillino - ha iniziato la sua carriera nel 2006 in qualità di Soprintendente dei Beni Archeologici del Molise, dove si fece notare subito per una condanna dalla Corte dei Conti per la gestione dei Fondi per il finanziamento di 1200 copie di un tomo di interesse privato, effettuato con 26.000 euro di soldi sottratti ad attività istituzionali”.
“Ha poi firmato in tempo record (7 gg.) - ricorda ancora - un’autorizzazione per la costruzione di 16 gigantesche pale eoliche a ridosso del Parco Archeologico di Saepinum (Cb) per cui la Corte dei Conti lo ha condannato a pagare 1.147.127 euro di danni archeologici e paesaggistici, denunciando un ‘aperto dispregio alle regole’, una ‘macroscopica negligente condotta di servizio’, una ‘assoluta e inspiegabile arrendevolezza’ … Nel 2008 è diventato Soprintendente dei Beni Archeologici per le province di Caserta e Benevento, incarico da cui fu rimosso nel 2009”.
“Nel 2016 – sbotta Sorgiovanni - ha firmato subito l’autorizzazione per l’allargamento dello stadio Ezio Scida (di Crotone, ndr), consentendo lavori di scavo e cementificazione su un sito archeologico già vincolato dal 1978, come rilevato dalla nota firma giornalistica Gian Antonio Stella” e risale sempre al 2016 “la durissima lettera del Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali, Caterina Bon Valsassina, che ha intimato l’immediata sospensione di ogni forma di collaborazione di Pagano con il progetto caldeggiato dal sindaco di Cosenza Occhiuto, che prevedeva esose spese per intraprendere opere di scavo nei pressi dei fiumi Busento e Crati, allo scopo di recuperare il leggendario tesoro di ori ed argenti del re goto Alarico. Il Soprintendente aveva già firmato una convenzione con cui si impegnava con il suo Ente in una campagna di scavi per cercare quel tesoro, la cui esistenza insigni storiografi hanno da sempre considerato una bufala.”
Quanto al caso di Punta Scifo, Sorgiovanni ricorda inoltre come sempre nel 2016, ad una richiesta di chiarimenti da parte del Ministro dei Beni Culturali, in relazione alla costruzione di 79 bungalow del “Marine Park Village” a Capocolonna, in un sito sottoposto a vincoli paesaggistici ed archeologici, “ha risposto con una nota scritta (prot. n. 12388) affermando in modo non veritiero: I bungalow sono ormai stati realizzati”.
“Affermazione – continua il consigliere M5S - che gli è costata, nel luglio 2017, l’accusa di falso ideologico ed una richiesta di rinvio a giudizio. La sua condotta omissiva riguardava un intervento che già nel 2014 il Gip Michele Ciociola, che aveva disposto il sequestro preventivo del cantiere, aveva definito “irreversibile stupro”.
Sorgiovanni sostiene che a questo punto ci si sarebbe aspettati un intervento da parte del Ministro Franceschini: “Paradossalmente – sbotta - invece, è proprio Pagano ad emanare, in seguito alla sua personale denuncia per diffamazione ai danni dell’archeologa Corrado, una direttiva con cui dichiara l’incompatibilità della stessa all’assunzione di qualsiasi incarico professionale che sia sottoposto a valutazione della Soprintendenza”.
“A questi colpi di scena – sostiene il consigliere - ci tocca assistere in un Paese in cui chi mostra una ‘macroscopica negligente condotta di servizio’ ed una ‘assoluta e inspiegabile arrendevolezza’ anziché rispondere delle proprie azioni dinanzi alla collettività che ha subito i danni, viene premiato con altri incarichi dirigenziali”.
“Colei che dalla stessa collettività è identificata come paladina del patrimonio archeologico e paesaggistico, sempre impegnata nella sensibilizzazione della comunità locale e nella divulgazione delle conoscenze legate al territorio – continua il pentastellato - viene bandita da ogni collaborazione nell’ambito in cui è unanimemente riconosciuta, anche da grandi nomi come il professore Montanari, come massima esperta”.
“Qual è la sua colpa?” si chiede allora Sorgiovanni che si dà egli stesso una possibile risposta: “Aver denunciato, sia con azioni legali che attraverso testate ed emittenti televisive non solo locali ma nazionali (Il Fatto Quotidiano, Il Corriere della sera, Le Iene, Striscia la notizia etc.) tutti gli abusi perpetrati ai danni del comune patrimonio archeologico e paesaggistico. Colpe – conclude - che in Italia si Pagano”.