Capo Colonna, Parentela e Morra (M5S):“Il Ministro riveda il progetto”
"Il Governo deve garantire la messa in sicurezza del parco archeologico di Capo Colonna senza intaccare il valore storico ed artistico dei ritrovamenti". Lo affermano i parlamentari del M5S Paolo Parentela e Nicola Morra dopo aver presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.
Parentela e Morra aggiungono: "Il progetto di intervento denominato 'Spa 2.4 Capocolonna' prevede la costruzione di un parcheggio esattamente sopra alcune scoperte archeologiche e la costruzione di coperture per alcuni ritrovamenti per la cui costruzione sono previste trivellazioni che potrebbero mettere in pericolo parte del patrimonio storico dell'area".
"La nostra interrogazione – proseguono i Cinque Stelle – prende spunto dalle segnalazioni inviate alle autorità competenti dalle associazioni 'Sette Soli' e 'Gettini di Vitalba' nei mesi scorsi. Le due associazioni, che dimostrano di avere a cuore il patrimonio storico ed artistico della Calabria e di Crotone in particolare, hanno già fatto notare come il progetto 'SPA 2.4 Capocolonna' rischi di minare seriamente l'integrità del paesaggio e, quindi, il valore storico delle importantissime scoperte archeologiche compiute a Capocolonna e mai adeguatamente valorizzate. Per questo motivo abbiamo chiesto al Ministro se non ritenga doveroso porre in essere gli opportuni atti ispettivi di propria competenza, volti a vigilare, verificare ed eventualmente impedire ogni evidenza di deterioramento eventualmente causato da vibrazioni e/o interventi maldestri svolti all'interno dell'edificio termale del Parco archeologico di Capo Colonna".
Parentela e Morra concludono: "La ricchezza della Calabria è rappresentata anche dalla conoscenza della sua storia gloriosa, che rischia di essere cancellata da una classe politica cieca ed ignorante, che pensa solo a spendere i soldi della comunità europea, senza badare alla qualità degli interventi. Spero che il Ministro ci ascolti e che si arrivi ad una rimodulazione del progetto, che tenga conto della tutela e della valorizzazione dell’area archeologica e dell'integrità del paesaggio, anche attraverso il superamento dell’utilizzo di scelte tecniche obsolete e inadeguate quali quelle attuali".