Capo Colonna. Cgil Crotone: “Cemento per coprire la nostra storia”
“Ciò che colpisce nella vicenda “cemento a Capo colonna” è il movimento spontaneo nato intorno al fatto. Una dimostrazione , al di la poi dell’ appartenenza a formazioni politiche e ad associazioni varie , di attaccamento al patrimonio storico culturale della nostra terrà . Una riappropriazione di un tema su cui purtroppo spicca l’assenza della politica che conta.” È quanto si legge in una nota della Segreteria Confederale CGIL Crotone.
“Dalla quale ci si aspetterebbe una doverosa risposta e che , invece , non perde occasione per confermare la propria lontananza dai problemi che affliggono il territorio . – Prosegue la nota - L’altra cosa che colpisce , infatti , è la sensazione che se ne trae. Da tre giorni insiste un presidio sulla zona e , chissà perché , si nota un movimento nelle zone alte – Ministri e Parlamentari – che si affannano a chiedere e a capire , ma non si riesce a vedere alcuna reazione nelle sfere politiche locali. Certo sarà per confermare che si può brillare anche per assenza. La CGIL di Crotone si è da subito schierata con quanti hanno inteso manifestare il proprio dissenso sull’opera di cementificazione di un’area archeologica che , oltre a necessitare di attenzione ed investimenti appropriati , rappresenta la storia e la radice della nostra cultura . Bene avrebbero fatto , gli uffici locali interessati , a precipitarsi sul posto , chiarire ed eventualmente bloccare essi stessi i lavori fino alla definizione del caso.
Ed invece chi è la da tre giorni sa solo che la colata di cemento è una cosa ingiusta , brutta e offensiva agli occhi di chi vuole difendere quel patrimonio. E fin qui – conclude la Cgil- non ci sono state risposte e giustificazioni alla scelte di lastricare anziché proteggere e valorizzare l’area. Di chi è la responsabilità ? Chi doveva evitare lo scempio e non l’ha fatto ? La CGIL attende , assieme ai ragazzi e ai cittadini di Crotone , di conoscere le risposte.”