‘Ndrangheta nel crotonese. Confiscati i beni alla moglie del boss di Petilia
Una villa lussuosa e 17 terreni tra Petilia Policastro e Mesoraca: sono stati confiscati stamani a Paola Ceraudo, moglie di Vincenzo Comberiati che è ritenuto il boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta di Petilia, popolosa cittadina del crotonese.
I sigilli ai beni, del valore di circa 350 mila euro, sono stati apposti dalla Guardia di finanza del capoluogo dopo delle complesse indagini patrimoniali coordinate dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dall’Aggiunto alla Dda Vincenzo Luberto e dal Sostituto Domenico Guarascio.
Il provvedimento è stato emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro su ricorso presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia, in particolare proprio da Guarascio, contro il decreto emesso dal Tribunale di Crotone nell’ottobre 2015, che aveva rigettato la misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di Comberiati.
A questo risultato le Fiamme Gialle sono arrivate mettendo in campo delle lunghe, complesse, articolate e precise indagini di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria che le hanno viste impegnate anche in servizi di pedinamento, di osservazione, ma anche in accertamenti bancari e incrociando tutte le informazioni acquisite con le banche dati in uso al Corpo.
Tutto il procedimento, espressione della specialità della Guardia di Finanza in questo campo, è stato costantemente seguito e supportato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro.