Caso Corrado. Possibile presenta un’interrogazione parlamentare
Interrogazione a risposta scritta presentata da Pippo Civati e dai parlamentari di Possibile - Maestri, Brignano e Pastorino - sul caso che ha riguardato l'archeologa Margherita Corrado.
“Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - si legge nell'interrogazione - con l'interrogazione n. 4-15243 è stata sottoposta al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la ormai nota vicenda del costruendo villaggio Marine Park Village, in località "Punta Scifo", le cui autorizzazioni parrebbero in contrasto con i vincoli di cui l'area è gravata; nel mese di febbraio 2017 la procura della Repubblica di Crotone ha apposto i sigilli a tutto il cantiere, mentre nel mese di giugno ha chiuso le indagini a carico di sei persone, tra cui imprenditori e tecnici comunali, e anche a carico del Soprintendente archeologico di Crotone, Cosenza e Catanzaro, dottor Mario Pagano".
L'interrogazione, poi, così continua: "le denunce all'autorità giudiziaria e quelle pubbliche contro la costruzione del mega villaggio in un'area nota per la sua bellezza naturalistica e paesaggistica, oltre che per il suo inestimabile valore archeologico, hanno avuto origine grazie alla professionalità e alla caparbietà dell'archeologa Margherita Corrado".
Si fa, poi, riferimento all'esistenza "di un decreto a firma del Soprintendente Pagano diretto a tutti i tecnici della Soprintendenza e ai funzionari archeologi, per rendere la dottoressa Corrado incompatibile con qualsiasi lavoro la cui vigilanza spetti agli uffici cosentini; la colpa dell'archeologa sarebbe appunto quella di aver condotto una battaglia a difesa del patrimonio per cui il dottor Pagano e altre cinque persone ora rischierebbero di andare a processo".
I parlamentari chiedono di sapere "se il Governo sia a conoscenza dei fatti illustrati in premessa; se non intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, in relazione a quello che appare un comportamento ritorsivo tenuto dal Soprintendente archeologico dottor Mario Pagano a danno dell'archeologa dottoressa Margherita Corrado, e per porre rimedio a una situazione che sarebbe palesemente discriminatoria".