Pietro Bartolo a Sant’Ilario: “È nostro dovere accogliere chi è in difficoltà”
Il racconto di Pietro Bartolo è dolente, commosso e pure denso di speranza. È un pugno allo stomaco per le parole, accompagnate da immagini agghiaccianti, sul Mediterraneo che restituisce corpi inanimati, ma è anche il racconto delle vite sottratte alla morte, delle nascite, della fiducia. Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, porta d’Europa, e crocevia di destini, sabato scorso è stato ospite a Sant’Ilario dello Ionio per un incontro di riflessione e approfondimento sulle disperate fughe di massa da paesi in guerra.
“Aiutare e accogliere chi è in difficoltà è un nostro dovere. Un nostro preciso dovere. Non possiamo e non dobbiamo voltarci dall’altra parte, non sono numeri, sono persone”, ha detto Bartolo in uno dei tanti passaggi intensi e appassionati del suo intervento, accompagnato da foto e video inediti. “Ci sono immagini che rimarranno per sempre impresse nella mia mente, come quella del primo sacco nero che ho dovuto aprire per l’ispezione cadaverica, un compito terribile. Ho pregato che non fosse un bambino, invece purtroppo era un bambino, un piccolo di due anni, il cui ricordo angosciante torna di continuo. Ogni volta che mi portano dei sacchi per l’ispezione ci giro intorno, cerco di rimandare, di prepararmi, ma è sempre un colpo al cuore”. E ha concluso: “Costruiamo la pace, costruiamo ponti per avvicinare i popoli, per diventare davvero fratelli. Siamo tutti uguali, esiste una sola razza, quella umana”.
L’evento è stato organizzato nell’ambito del progetto SPRAR di Sant’Ilario, Camini e Ferruzzano, gestito dalla Eurocoop “Jungi Mundu”. La serata, condotta da Maria Teresa D’Agostino, si è aperta con “Family reunion”, l’intenso Storytelling di Fulvio D’Ascola che, tra video e musica, ha ripercorso le storie delle prime migrazioni italiane, di Malcom X e Martin Luther King, dei conflitti razziali, delle nuove migrazioni, con le suggestioni delle canzoni di musicisti come Ray Charles, Bob Marley, Youssou’n Dour e tanti altri. Subito dopo, il giovane Kader Diabate, dello Sprar di Camini, ha letto un messaggio di benvenuto per il dottor Bartolo.
Sono intervenuti il sindaco di Sant’Ilario Pasquale Brizzi, il sindaco di Camini Giuseppe Alfarano, il consigliere nazionale Anci Franco Candia, il presidente della Eurocoop “Jungi mundu” Rosario Zurzolo, la presidente della Cooperativa “Pathos” Maria Paola Sorace, la dirigente dell’ASP 5 di Reggio Calabria Giuseppina Rodinò, il consigliere comunale Antonio Carneri, l’assessore al Welfare della Regione Calabria Federica Roccisano. L’assessore Roccisano ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza e il grande lavoro svolto dai piccoli borghi della Locride che, in questi anni, hanno aderito ai progetti SPRAR, elogiando amministratori e cooperative impegnati in questo compito. Pietro Bartolo, protagonista di “Fuocoammare” (2016), il docu-film di Gianfranco Rosi premiato con l’Orso d’Oro a Berlino, è autore (con Lidia Tilotta) di “Lacrime di sale” (Mondadori), vincitore del Premio Vitaliano Brancati 2017.