Pititto (Cgil): “Call&call, licenziamenti in stile hollywoodiano”
Una nuova triste pagina si aggiunge alla vertenza Call&Call di Locri, che vede 129 lavoratori sul punto di essere formalmente licenziati. A renderlo noto è il segretario è il segretario della Cgil di Reggio Calabria – Locri Gregorio Pititto.
“I lavoratori sono stati convocati in gruppi di tre in video conferenza dalla direzione del personale aziendale, che ha sede a Milano, per sentirsi dire da un signore seduto comodamente sulla sua poltrona a oltre mille chilometri dal dramma occupazionale che si sta consumando a Locri, che sarebbe stata loro recapitata a breve la lettera di licenziamento” – questa è la nota di Pititto Cgil che prosegue: “la buffonata via web si è consumata un’unica volta dato che dopo il racconto sconcertato dei primi lavoratori convocati, gli altri dipendenti si sono rifiutati di ascoltare le parole del tagliatore di teste in tipico stile hollywoodiano.
Secondo il segretario della Cgil di Reggio-Locri si consumerebbe in tal modo “l’ennesima prova dell’insensibilità dell’azienda Call&Call, lontanissima dallo stato d’animo dei suoi quasi ex 129 dipendenti, ai quali grazie alla fattiva collaborazione del Governo avrebbe potuto offrire una chance
“Pititto non intende soffermarsi sull’utilizzo degli strumenti informatici nell’annunciare o recapitare la notizia di un licenziamento, né elencare sentenze pro e contro questa forma di comunicazione. Né sulla circostanza, chiaramente illegittima, che convocando i lavoratori da licenziare in video conferenza, l’azienda ha di fatto reso noto i nomi dei licenziandi in barba ad ogni procedura sui criteri di scelta dei dipendenti da mettere in mobilità”.
“Il nodo oggi è tutto umano. E la Call&Call ha dato l’ennesima dimostrazione, qualora ancora qualcuno potesse dubitarne – conclude la nota - di non considerare i propri dipendenti delle persone meritevoli di un comportamento opportuno e il più possibile delicato, considerato il fortissimo stress emotivo che i 129 lavoratori stanno vivendo con la loro vita professionale sull'orlo del baratro ormai da mesi”.