Anassilaos avvia incontro sulla funzione identiraria del cibo

Reggio Calabria Attualità

l’Associazione Culturale Anassilaos di Reggio Calabria, avvia il prossimo 26 settembre presso la Sala di San Giorgio al Corso, alle 17,30 un ciclo di incontri dal tema “Viaggio nella cultura e nella tradizioni dei popoli mediterranei” nella circostanza dedicato al cibo “kashèr” con l’intervento della dottoressa Daniela Scuncia.

“Esattamente come il linguaggio – scrive Massimo Montanari in un saggio dedicato al cibo come cultura - la cucina contiene ed esprime la cultura di chi la pratica, è depositaria delle tradizioni e dell’identità di gruppo. Costituisce pertanto uno straordinario veicolo di auto rappresentazione e di comunicazione: non solo è strumento di identità culturale, ma il primo modo, forse, per entrare in contatto con culture diverse, giacché mangiare il cibo altrui sembra più facile – anche se solo all'apparenza – che decodificarne la lingua”.

La condivisione dello stesso cibo, in famiglia, in occasione di determinati avvenimenti sociali, nella quotidianità, introduce le persone nella stessa comunità, le rende membri della stessa cultura, le mette in comunicazione. Il dono del cibo ad esempio, getta un ponte tra noi e l’altro, e in tutte le società ha sempre avuto un peso rilevante nelle dinamiche sociali. Il termine "convivio" rimanda etimologicamente a "cum vivere", vivere insieme.

Mangiare insieme (un altro carattere tipico, se non esclusivo, della specie umana) è un altro modo ancora per trasformare il gesto nutrizionale dell’alimentazione in un fatto eminentemente culturale. In quanto dimensione umana basilare e universale, il cibo “è centrale alla religione – come simbolo, soggetto di preghiere, come segnale di condivisione e non condivisione, come elemento di comunione”.

Seguire le norme della Kasherut al riguardo dei cibi permessi o vietati, leciti e illeciti è un vero labirinto che i rabbini sono chiamati spesso in prima persona a chiarire nell'evolversi dei sistemi di produzione e la diffusione di prodotti provenienti da ogni parte del mondo.

Anche la letteratura di autori di origine ebraica ci parla di cucina: di cibo o della sua mancanza. È un proposta di approccio trasversale alla cultura ebraica che ha attraversato anche la nostra terra, lasciandoci non pochi segni del suo passaggio.

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