Vallata Gallico implora incontro col Prefetto per la cronica crisi idrica
Il Comitato di Vallata del Gallico che si è costituito nel 2013 proprio per la persistente carenza idrica, si rivolge al prefetto di Reggio Calabria per richiedere un incontro urgente con una nostra delegazione ristretta, volto ad affrontare uno stato ormai insostenibile di disservizio idrico senza precedenti.
“Una ulteriore aggravante al già insopportabile stato di cose risiede nel fatto assurdo che – spiega il Comitato - all'atto della mancanza di acqua a nessuno era dato sapere né se, né quando l’acqua sarebbe ritornata a scorrere, gettando gli utenti in uno stato di angoscia ancora maggiore. Ogni possibile via è stata esperita dal Comitato per affrontare il problema: richieste di contatti con l’Amministrazione, per lungo tempo senza esito, oltre ai già ampiamente tanto sperimentati quanto inutili “sit-in” e quant'altro. Finalmente, in data 9 agosto, l’Amministrazione si accorgeva dell’esistenza di una crisi idrica nella nostra Città e, ad una riunione tecnica faceva seguito, il 10 agosto, l’emanazione di una ordinanza di razionamento”.
“Abbiamo ricevuto – prosegue il direttivo - in quella data, la visita del sindaco e dei tecnici di settore ma delle almeno tre ore di erogazione a pressione piena promesse, nemmeno uno spruzzo. Infatti, oltre alla vaga indicazione dell’erogazione in imprecisate ore antimeridiane, il che impedisce qualsiasi pianificazione nelle famiglie, le tre ore garantite, di fatto, non ci sono mai state arrivando a ridursi a un’ora, talvolta due, con giorni interi senz’acqua, in particolare nei fine settimana ( ad esempio: mancanza totale dalle ore 6 di sabato 26 agosto fino alle ore 6 di mercoledì 30). A ciò si aggiunga il fatto che, fatta salva l’abnegazione dei Volontari della Protezione Civile, il servizio di autocisterne è stato ed è di fatto inesistente”.
Il Comitato conclude che “non intende puntare il dito accusatore contro alcuno ma non può esimersi dal constatare che un muro invalicabile di gomma si erge di fronte ad una popolazione sofferente; un muro nel quale, tra rinvii e promesse (e, verrebbe da dire, prese in giro) non si scorge neppure un piccolo spiraglio: i Cittadini sono completamente inermi di fronte ad una (forse involontaria) arroganza che sparge sopruso inaccettabile su una comunità civile che non recede dal rimanere nella legalità”.