Chiostro di San Domenico, da oggi museo del gusto
"Restituito alla fruizione della citta' perche' gli splendori del passato siano da stimolo per il futuro": e' a firma del Sindaco l' iscrizione, su targa in marmo, che sottolinea il rilievo culturale che il Chiostro di San Domenico a Cosenza e' tornato a rivestire dalla riapertura, poco piu' di un anno addietro, ma anche quello che sara' un ruolo futuro che l'Amministrazione Perugini auspica sempre piu' importante. Questa mattina la cerimonia di scopertura della targa all'interno del Chiostro, presenti Sindaco ed autorita', ha avuto il significato di una restituzione ufficiale alla citta' di un luogo che i cosentini hanno gia' dimostrato di apprezzare moltissimo. Sono state migliaia, infatti, le visite che si sono succedute dall'agosto 2009, dopo il recupero della storica struttura deciso dall'Amministrazione comunale in anticipo su quello che dovra' essere il piu' gravoso lavoro sull' intera ex Caserma Fratelli Bandiera. Ma le funzioni del Chiostro compiono oggi anche un ulteriore salto di qualita' e ne attestano la vocazione di luogo dedicato all' arte, al gusto, alla musica, in sostanza a molteplici tematiche che si intrecciano e si completano tra loro. L'architetto Eugenio Anselmo, coordinatore del progetto "Lavori in Chiostro" insieme al Settore Lavori pubblici del Comune, ha preparato una duplice sorpresa: l'allestimento del primo nucleo della rassegna denominata "Limiteinvalicabile" e la riapertura di vecchie stanze, quelle un tempo riservate al Circolo ufficiali. Limiteinvalicabile ospita opere di talenti locali e non, come Salvatore Anelli che ha donato "Vele, il canto delle Sirene", la belga Luce Delhove con la suggestiva "I cavalieri della luce" e diversi cosentini. L'allestimento e' ancora in progress e si concludera' il 17 dicembre. La rassegna sara' quindi visitabile fino al 7 marzo 2011. Il vecchio Circolo ufficiali ospita invece il progetto del Museo del Gusto, ancora da riempire di contenuti attualmente illustrati con pannelli e plastici. Nei vari locali, ripuliti e riportati a vita dopo oltre un decennio, saranno ricostruite cantine, cucine-laboratorio, biblioteche ricche di testi e documenti sull'eno-gastronomia.