Congresso Pd. Area Orlando, Cuperlo, Damiano: è ora di un confronto autentico

Crotone Politica

“L’importante appuntamento congressuale per eleggere il nuovo segretario provinciale e i segretari dei circoli territoriali - dopo le ripetute e gravi sconfitte elettorali e la perdita per abbandono di iscritti e di importanti dirigenti del partito - richiede una approfondita ed indilazionabile comune riflessione e un confronto autentico, aperto e leale, per costruire unitariamente un nuovo progetto di rilancio delle idee e delle proposte del PD”.

A ribadirlo è il Coordinamento provinciale di Crotone dell’Area Orlando, Cuperlo, Damiano per la quale una forza che si candida alla guida del Paese, e a dirigere le comunità regionali e locali, “deve sapere dare le risposte al bisogno di lavoro dei giovani, affrontare il dramma delle disuguaglianze sociali e delle nuove e umilianti forme di povertà tra i ceti sociali più deboli, essere incisivo sui temi del potenziamento delle infrastrutture, del rilancio produttivo dei settori trainanti della nostra economia, rafforzare il sistema sanitario e dell’istruzione pubblica”

Inoltre, deve “dotarsi di politiche credibili per il rilancio del Mezzogiorno e saper garantire accoglienza e integrazione al dramma dei migranti che rispettano i valori e i principi costituzionali del Paese accogliente e serio impegno nell’azione politica ed istituzionale alla lotta contro la diffusa criminalità organizzata, la corruzione, l’evasione fiscale, che ostacolano la crescita”.

Secondo il Coordinamento, il partito di Crotone provincia deve trovare la volontà e la forza per ritornare ad assolvere “quel ruolo storico – afferma - che in passato ha reso il nostro territorio - con la presenza di una robusta classe operaia e imprenditoriale, la nascita diffusa di piccole aziende contadine a seguito della riforma agraria, la crescita del settore terziario delle imprese artigianali e commerciali, lo sviluppo del turismo e la tutela e la valorizzazione del nostro ricco patrimonio archeologico, ambientale e culturale - tra le aree più produttive e socialmente aggregate della Calabria”.

A Crotone, per imboccare la strada del rilancio del partito, aggiungono dall’Area Orlando, Cuperlo, Damiano, “bisogna con onestà intellettuale riflettere autocriticamente sulle pesanti sconfitte subite in questi ultimi anni, abbandonare l’uso distorto dei “pacchetti di tessere” acquisiti sempre raggirando lo statuto e le regole congressuali, creare le condizioni reali di un confronto unitario per costruire un nuovo progetto, che affronti le diffuse problematiche e che dia nuova speranza alla nostra comunità innanzitutto giovanile e aiuti a radicare e rafforzare il PD in tutto il territorio provinciale”.

La soluzione, secondo il coordinamento pitagorico è quella di essere convergenti, “unitariamente e con metodo trasparente” nella individuazione per la guida del partito di una personalità unanimemente riconosciuta per prestigio personale e per spessore politico e culturale, per una indiscussa moralità, dotata di autonomia e capace di una gestione collegiale che “innovi e aggreghi tutte le nostre risorse militanti, essere un interlocutore autorevole che sappia dare speranza ai giovani su una nuova politica che risponda ai bisogni dei cittadini, capace di richiamare all’impegno politico tante energie ed intelligenze, riconquistare ed accrescere i consensi elettorali e di riportare il PD alla guida dei comuni del territorio, a partire dalla città di Crotone”.

“Immaginare di trasformare il congresso – che rimane il momento ed il luogo più alto del confronto politico e di elaborazione programmatica – in una mera conta di tessere, nella paralizzante logica della contrapposizione di schieramenti interni, intenti a conservare o a riprendere un’inesistente egemonia, significa non aver compreso nulla di quanto è accaduto negli ultimi anni a Crotone e nel crotonese, nei quali divisioni e incapacità hanno segnato l’azione del PD”.

Il congresso, sostiene infine il Coordinamento, deve essere una opportunità da non vanificare, ma da utilizzare per avviare una svolta definita necessaria e dotare il partito provinciale di un progetto credibile di crescita e sviluppo economico e sociale, per rafforzarlo sul piano organizzativo e politico, attraverso l’unità e la collegialità della direzione.