Nasce il Polo Digitale Calabria, De Rango nominato presidente
Si è svolta lunedì scorso, 25 settembre, l’assemblea dei soci fondatori della nuova associazione di categoria del settore Information and Communication Technology della regione: il Polo Digitale Calabria.
Tra i professionisti ed aziende dell’ICT sono stati nominati Emilio De Rango presidente, Carmine Gallo direttore generale, Alfredo Andrieri segretario generale, che sono tra i soci fondatori del Polo.
Polo che, come ha spiegato il suo presidente, nasce come significativo punto di riferimento per le aziende del settore: tra gli scopi non soltanto quello di suggerire e condividere nuove strategie al fine di aiutare le aziende ad essere competitive ed innovative nell’era digitale, ma principalmente di rappresentare l’intero comparto negli enti ed istituzioni.
La missione principale del PDC, continua De Rango “è quello di riunire tutte le specializzazioni delle aziende nell’intento di competere in un mercato sempre più vasto e veloce, dove ogni singola impresa possa partecipare con le proprie competenze alla crescita esponenziale del settore ICT Calabrese”.
Si svolgerà tutto attraverso una piattaforma on-line capace di interagire con gli associati attraverso un ventaglio di servizi on-line utili a snellire determinate procedure che renderebbero le aziende associate più visibili e più competitive. Fondamentali sono i profili professionali che ogni azienda costruirà on-line in base alle proprie specializzazioni, alle esperienze consolidate nel tempo che rapprendano punto di forza per chi dovrà investire in infrastrutture ICT.
Sono queste le linee guida che sono emerse dalle tante riunioni svolte da circa un anno tra i soci fondatori prima di arrivare alla costituzione del Polo, un impegno costante e continuativo che ha consentito la nascita di una nuova associazione di categoria a tutela e a servizio delle tante imprese ICT Calabresi.
“Abbiamo Ascoltato più imprenditori e professionisti del settore ICT, nel corso di questo anno – afferma il dg Carmine Gallo - stiamo cercando di creare le condizioni favorevoli per il rilancio del settore, il Polo Digitale Calabria dovrà essere il punto di incontro e di snodo dove ogni azienda possa confrontarsi, denunciare eventuali irregolarità che si verificano presso enti pubblici e privati inerenti al settore informatico, e trasmettere le criticità di settore al fine migliorare e rendere il comparto sempre più dinamico, efficiente e regolamenteto”.
“La nostra è una straordinaria terra piena di risorse professionali e aziendali, ma oggi come non mai, a causa dei significativi segnali della crisi – gli fa eco il segretario generale Andrieri - sta subendo una forte riduzione degli investimenti da parte dei clienti del settore ICT, che non avendo più risorse economiche a disposizione cercano di abbattere i costi riducendo o addirittura eliminando supporti ICT, quasi come se si trattasse di un qualcosa in più sul quale poter investire”.
“Alcuni – aggiunge - pensano che l’ICT non rappresenti un fattore determinante e vincente, cosi come altre strategie per la crescita delle proprie aziende, invece non è così tutti i sistemi aziendali devono essere supportati da infrastrutture ICT che rappresentano strumenti fondamentali per consentire il raggiungimento degli obiettivi”.
Sono questi i traguardi che i vertici del Polo Digitale Calabria intendono perseguire. “Fondamentale e l’inserimento dei giovani informatici a vari livelli di specializzazione, - conclude in ultima battuta il presidente De Rango - che rappresentano la linfa del mondo digitale, anche perché sono nati nell’era digitale, e come tali dovranno essere i protagonisti principali di un associazionismo che possa essere considerato come trampolino di lancio per l’ingresso nel mondo del lavoro”. “Stiamo lavorando anche sulla creazione di un laboratorio informatico che dovrà ospitare nuove leve e formare nuove figure professionali attraverso le certificazioni informatiche, che mettono in risalto specifiche competenze, un approccio nuovo ad un nuovo mondo ed un nuovo modo di concepire le nuove professioni dell’era digitale”.