Decreto laboratori analisi. Federlab: a rischio migliaia di professionisti, Tar lo sospenda
Il dipartimento Sanità della Regione Calabria, nella persona del commissario Massimo Scura, ha emesso un nuovo decreto che abolisce la possibilità per i centri di analisi privati accreditati di potersi costituire “in rete”.
Il rischio che con questa decisione corrono i 120 laboratori esistenti è quello di essere convertiti in soli centri di prelievo. In vista del decreto 122, dunque, sono numerosi i ricorsi che i centri privati vorrebbero avanzare al Tar.
La posizione ma soprattutto l’allarme che lancia l’associazione di categoria, la Federlab, in tal senso è chiara: un’operazione del genere - sostiene - porterebbe al licenziamento di un migliaio di professionisti attualmente impegnati nei laboratori privati calabresi.
“L'adozione - afferma la federazione - sopraggiunge improvvisa ed inopportuna in quanto modifica il precedente decreto in materia di riorganizzazione della rete, dove era prevista la possibilità di costituire reti-contratto lasciando ai piccoli laboratori la possibilità di erogare alcune residuali prestazioni analitiche di base in loco salvo servirsi, per le rimanenti prestazioni, di un laboratorio hub ove accentrare l'attività analitica"
Per la rappresentanza di categoria la Struttura commissariale non avrebbe tenuto “in alcun conto” quanto ogni singolo laboratorio ha già fatto per adeguarsi ai requisiti minimi ed ulteriori di accreditamento e della necessità di garantire su di un territorio orograficamente disagiato come la Calabria, almeno l'erogazione degli esami urgenti e indifferibili presso la rete dei laboratori privati accreditati, “favorendo così l'accessibilità alle prestazioni da parte dell'utenza”.
Tutto questo avverrebbe “nel totale silenzio della politica" specifica Alessia Baule, referente Federlab, che a questo punto chiede la sospensione urgente del decreto al Tar e la riapertura della concertazione con il dipartimento Salute della Regione.