Lucano indagato. Noi con Salvini Calabria: “modello Riace sta franando”
“Il business dell’immigrazione precipita nel percorso che a breve lo condurrà all’implosione, il tutto con relative conseguenze che ricadranno come al solito sulle teste dei cittadini Calabresi".
La pensa così Noi con Salvini Calabria, dopo aver appreso dell’indagine a carico del sindaco di Riace, Domenico Lucano, accusato di truffa aggravata, abuso d'ufficio e concussione per delle presunte irregolarità nella gestione dei migranti.
Secondo il movimento il cosiddetto modello Riace - ideato proprio da Lucano e conosciuto in tutto il mondo come il sindaco della città per l’accoglienza – continuerebbe a franare e “altre realtà Calabresi vocate all’accoglienza, si preparano a subire le conseguenze di un fenomeno che doveva essere fermato ma che in realtà è stato utilizzato come opportunità economica per pochi furbi o presunti tali”.
“Come per Riace, in un altro angolo di Calabria, ad Acquaformosa – sostengono infatti da Noi con Salvini - si registra una condizione con similitudine di “sceneggiatura” e che ha lo stesso comune denominatore, il fallimento delle politiche migratorie. Il tutto aggravato dal caos che si sta generando per l’intemperanza di immigrati che, prima sono stati utilizzati come vera e propria merce di guadagno, ed oggi sono lasciati in balia di se stessi privi dell’assistenza a cui erano abituati e di un luogo in cui alloggiare perché, come si usa dire, ‘passato il santo passata la festa’ ed anche le abitazioni in uso date in dotazione devono essere restituite ai legittimi proprietari per i quali l’accoglienza e la solidarietà è giusta, purché vi sia un cospicuo canone di fitto”.
A tal proposito, il coordinatore regionale Domenico Furgiuele e Pietro Epifanio, responsabile del coordinamento di Noi con Salvini per il distretto arbëresh di Acquaformosa, Lungro e Firmo hanno espresso la loro solidarietà e sostegno ai rappresentanti delle forze dell’ordine che di recente sono stati aggrediti proprio ad Acquaformosa per essere intervenuti a sedare due nigeriani, ospiti dell’associazione che si occupa di accoglienza, e che poi sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e violenza privata.
“Questa – sbottano dal movimento - è l’ennesima prova di fallimento della politica migratoria di un governo nazionale e locale che non tutela oramai né il cittadino e né chi è preposto a proteggerlo. I sempre più frequenti episodi negativi che sono costretti a vivere ogni giorno le nostre forze dell’ordine creano un malessere generale e provocano rabbia e delusione sempre più forti”.
Per Noi con Salvini La macchina umanitaria si starebbe dunque “inceppando e con lei la politica degli spot Manocciani e delle politiche provocatorie, come quella delle feste delle migrazioni, che è uno schiaffo ai nostri emigranti e alle famiglie di Acquaformosa che negli ultimi tempi vedono i loro figli emigrare all’estero in cerca di fortuna. Una festa, quella delle Migrazioni, dove si spendono e spandono i soldi dei contribuenti per la visibilità di un politico che incentra le sue “fortune” sulla disperazione dei veri e dei tanti falsi rifugiati”.
Come partito, dunque, NcS torna a denunciare con forza “questo stato di cose al fine di arginare questa situazione oramai fuori controllo. Le sceneggiate teatrali ai quali siamo abituati da questi amministratori – afferma - non convince più nessuno, ormai. E’ ben visibile la rabbia, il senso di malessere ed impotenza che da un po’ di tempo a questa parte aleggia tra gli abitanti di Acquaformosa che vedono e toccano con mano ogni giorno, il fallimento di una gestione dei migranti sempre più abbandonati a se stessi e considerati solo vacche da mungere”.