Manifestazione a favore di Lucano. Arci Reggio: sosteniamo il modello Riace
Anche l’Arci di Reggio Calabria dà la sua adesione alla manifestazione che si terrà domani, 13 ottobre, a Riace dove il comitato territoriale dello stretto svolge già dal 2011 dei campi/laboratori sui temi del lavoro, diritti e migrazioni, ed ha avuto così modo di vedere il borgo rinascere, tra mille difficoltà, in un contesto sociale complesso, e diventare riferimento culturale e politico.
“In questi anni – spiegano dall’Arci Reggio - abbiamo avuto quindi l’occasione e la fortuna di conoscere direttamente Mimmo Lucano, vero ideatore di questa rinascita, e sin dal primo momento siamo rimasti colpiti dalla sua umiltà, dal suo essere una persona semplice e alla mano, dotata al tempo stesso di straordinaria sensibilità e del coraggio caparbio di chi persegue un’idea, una visione”.
“Probabilmente – affermano dal comitato - Mimmo non aveva mai pensato di costruire un modello: è stata solo la conseguenza, tanto accidentale quanto sorprendente, di un sentimento di solidarietà umana e giustizia sociale divenuto realtà. L’intuizione alla base dell’esperienza di Riace è di elementare semplicità: da una parte, persone senza casa; dall’altra, case senza abitanti”.
Da una parte, dunque, il dramma delle migrazioni, della fuga, delle persecuzioni, di un approdo incerto; dall’altra, il dramma dello spopolamento dei piccoli centri, e della perdita di storia e di memoria che ogni abbandono e sradicamento porta inevitabilmente con sé.
Fu proprio l’incontro di due diversi drammi a suggerire una possibile soluzione: mettere a disposizione le molte case ormai inabitate di un paese che muore a coloro che approdano alla disperata ricerca di un futuro e di una vita dignitosa.
“Ecco – sbottano dall’Arci - Mimmo è stato il primo a rendere semplice una cosa che a tutti fino ad allora, e a molti a dire il vero anche oggi, era sembrata piuttosto complicata. Il borgo si ripopola, riaprono le botteghe artigiane, riapre la scuola e persino l’asilo. Riace città aperta che spalanca le proprie porte e le proprie finestre e si riscopre ancora più bella.”
A conclusione di un incontro, un giovane volontario dei campi gestiti dall’Arci reggina, chiese a Lucano se non avesse paura che la fine del suo mandato comportasse anche la fine del sogno riacese. “La sua risposta – ricordano ancora dal comitato - suonava più o meno così: ‘Vedete, non è tanto importante il luogo, e non sono così importanti le singole persone. L’importante è l’idea. Qui e ora questa idea esiste, è tangibile, noi l’abbiamo realizzata, e basta questo perché un giorno qualcun altro in qualche altro luogo ne venga a conoscenza e provi a riprodurla. L’esperienza di Riace può anche concludersi, ma basta che una sola persona la riproduca altrove affinché l’idea continui a esistere e resti viva”.
L’accoglienza diffusa delle persone migranti, a partire da quel laboratorio “visionario”, si è ormai affermata su grande parte del territorio nazionale. Sempre più città hanno aderito nel tempo alla rete Sprar. Con beneficio di molti comuni, soprattutto piccoli, i finanziamenti pubblici che tengono in piedi i progetti incentivano i consumi e creano occupazione.
Allo stesso tempo, ribadiscono dall’Arci, “le maggiori occasioni di contatto tra stranieri e italiani favoriscono l’integrazione scoraggiando paure e diffidenze. Il Modello Riace ha avuto successo, i progetti già esistenti si sono ampliati e ne sono nati dei nuovi. Chi ha dimestichezza con il mondo della progettazione sa bene quanto lavoro di burocrazia e di rendicontazione c’è dietro l’erogazione di finanziamenti pubblici. Nel caso del Comune di Riace l’attività di rendicontazione deve avere certamente raggiunto livelli estremi di complessità”.
“Non è nostro compito – proseguono dal comitato reggino - entrare nel merito dell’avviso di garanzia notificato al sindaco Lucano. Quello che ci preme sottolineare è che, data l’indiscutibile onestà di Mimmo, dato il suo rigore morale, ogni contestazione potrà evidenziare forse qualche carenza nella rendicontazione, ma non intaccherà minimamente il modello, la visione, l’idea. È questa la cosa che più conta: Mimmo – concludono - ci ha mostrato, con semplicità e coraggio, che si può migliorare il mondo a partire da un’idea. Quello che noi possiamo e dobbiamo fare è sostenerlo, sempre, con tutta la forza possibile”.