Luciano Violante visita il Lime di Vibo e dà lezione di democrazia
A lezione di democrazia in Camera di Commercio con Luciano Violante, difronte ad un pubblico numeroso ed incantato. L’occasione è stata la presentazione del suo libro “Democrazia senza memoria”, in calendario lo scorso 10 Ottobre tra gli eventi del Tropea Festival leggere&scrivere.
Violante non si è risparmiato, facendo un intervento a largo raggio e parlando di democrazia, Unione europea, tendenze nazionalistiche e spinte secessionistiche in atto, rappresentando in modo semplice i fatti e in modo chiaro il suo corrispondente pensiero.
“La democrazia - ha detto- è un sistema di valori, non un semplice sistema di governo. Essa non è poi connaturata all’uomo, ma si conquista solo attraverso grandi lotte, sostenute dalla ragione e dalla voglia di libertà, e va curata e mantenuta nel pluralismo e nel rispetto dell’altro. Di tutto questo purtroppo, però, si perde memoria; da qui le insurrezioni nazionali e i conflitti mondiali animati dalla voglia di vincere, di prevalere non per governare ma per dominare”.
Particolarmente interessante è stato il suo pensiero sul potere della menzogna nella determinazione delle vicende storiche e politiche dell’umanità, menzogna a cui spesso ricorre proprio il sistema politico-istituzionale per giustificare scelte impopolari o per conquistare maggiori consensi.
Perché, ha detto Violante, “la menzogna piace in quanto può maggiormente rispondere alle aspettative dell’interlocutore, a differenza della verità, così che chi vuole vincere la usa e l’abusa, complici a volte i mezzi di informazione che svolgono un ruolo fondamentale nella formazione dell’opinione pubblica, elemento fondamentale della democrazia per scelte libere e consapevoli, ma solo se basate sulla verità, verso cui purtroppo oggi c’è invece una crescente indifferenza”.
“Non è importante dare una notizia vera, ma quella che si pensa possa piacere, solo quello che si comunica esiste. Ma, badate bene – ha ancora ammonito - leggere le cose in senso acritico crea consenso, in senso critico crea opinione, dunque democrazia”.
Violante ha esortato soprattutto i ragazzi ad andare al di là della spettacolarizzazione degli eventi e ricercare invece la verità perché, ha concluso “non siamo in un epoca di mutamenti ma in un mutamento d’epoca. Il futuro dipende da noi e bisogna considerare che i sentimenti nazionalistici e le spinte secessionistiche, se esasperate, creano isolamento e aumentano i conflitti; le evoluzioni tecnologiche devono sempre dare priorità al pensiero umano e mai far prevalere l’autonomia delle macchine e, inoltre, bisogna convincersi che il compromesso non è un dato sempre negativo, ma come negoziazione, è l’anima della democrazia, che supera l’immobilismo e attiva la cultura del fare per il bene comune”.
Un concetto, quest’ultimo che era stato anticipato nel suo indirizzo di saluto, dal Segretario Generale dell’Ente Donatella Romeo che, parlando a nome del presidente Lico, ha affermato “Riteniamo che chi ha la responsabilità tecnica, politica, amministrativa della cosa pubblica debba avere l’ossessione di provocare cambiamenti, di far succedere le cose, con una visione di lungo periodo che travalichi i cicli politici”.
“E’ per questo – ha proseguito - che, nonostante il difficile momento che sta attraversando il sistema camerale, interessato da una riforma che penalizza la presenza dei servizi sui territori, continuiamo a guardare oltre ed a programmare il futuro per far accadere le cose, aprendoci al territorio per essere al servizio delle imprese e diventare luogo di creatività, di arte e di cultura in ottica pedagogica e di contrasto alla criminalità. Perché per noi la criminalità si combatte creando alternative”.