Molinaro. Giornata Fao: “coltivare la terra, modello di sviluppo sostenibile”
La giornata mondiale dell’alimentazione indetta dalla Fao “Cambiamo il futuro delle migrazioni. Investiamo nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale”, evidenzia in modo forte che la scarsità di cibo è una delle cause principali che costringono le persone a migrare.
“È una sfida importante – sottolinea Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – nel 2016 come dicono i dati resi noti dalla Fao, la fame ha toccato circa 815 milioni di persone, 38 milioni di persone in più’ dell’anno precedente, nonostante si sia verificato un drastico calo dei prezzi dei prodotti agricoli che nel 2016 sono scesi al minimo dell’ultimo quinquennio per le principali materie prime. Continuiamo a sostenere – prosegue – che bisogna attuare le regole per evitare il pagamento sotto costo dei prodotti agricoli per scongiurare, come ha detto Papa Francesco che “le risorse alimentari non di rado vengono lasciate in balìa della speculazione”.
Dovrebbero essere potenziati interventi di natura integrata visto anche che la Calabria non è solo una regione di destinazione ma anche di transito. In parallelo quindi con specifici accordi di cooperazione Europea, la Calabria, proprio per la posizione geografica di piattaforma dell’Europa nel Mediterraneo, può svolgere proficuamente un’opera di collaborazione con le popolazioni per sostenere politiche agricole che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali.
È sicuramente una strada da seguire e che può dare risultati e ognuno – commenta Molinaro – non può essere estraneo a questo processo che è di civiltà. Un altro fenomeno che va assolutamente debellato - accentua Molinaro - è quello del land grabbing (accaparramento della terra) un fenomeno economico e geopolitico di acquisizione massiccia di terreni agricoli su scala globale soprattutto in Africa, Asia e America Latina, che rappresenta una nuova forma di colonialismo e una minaccia ai paesi in via di sviluppo e alla sopravvivenza delle comunità locali e che produce effetti devastanti”.