Monasterace. Appalti al Comune, arrestati tre affiliati alle cosche della locride
La Dia di Reggio Calabria ha eseguito – nell’ambito dell’operazione denominata "Village" - tre ordini di arresto nei confronti di altrettante persone coinvolti nell'affidamento dei lavori pubblici nel comune di Monasterace nella locride. In manette un imprenditore, un funzionario del comune di Monasterace e un presunto affiliato alle cosche della zona. Le tre ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. I reati contestati ai tre presunti affiliati sono concorso esterno in associazione mafiosa, abuso di ufficio aggravato e falso ideologico. Secondo gli inquirenti il funzionario del Comune di Monasterace avrebbe favorito l'aggiudicazione di alcuni lavori disposti dall'Ente ad una società riconducibile al boss. Inoltre, il tecnico avrebbe aiutato l'imprenditore a percepire indebitamente finanziamenti per lavori non eseguiti. Gli arrestati dell'operazione "Village" sono il dirigente dell'ufficio tecnico del Comune di Monasterace, Vito Micelotta, 56 anni, Benito Ruga, 59 anni, ritenuto esponente di spicco dell'omonima cosca, e l'imprenditore Aladino Grupillo, 60 anni. Tra gli appalti finiti nel mirino della Dia di Reggio Calabria, che ha portato a termine l'pperazione, vi e' anche quello relativo alla costruzione della caserma dei Vigili del fuoco nel centro della Locride.I tre erano stati coimputati, sempre dalla Dda di Reggio, in un processo per mafia alla fine degli anni '90. Erano stati poi arrestati, nel gennaio del 1999, nell'ambito di un'inchiesta su presunte infiltrazioni della cosca Ruga all'interno dell' apparato comunale. Micelotta e Grupillo erano stati poi assolti, mentre Ruga era stato condannato per associazione mafiosa. La sentenza è stata confermata in Cassazione.
I particolari dell'operazione, condotta dalla Dia reggina e coordinata dalla Dda, saranno resi nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 11, presso gli uffici della Procura della Repubblica, alla presenza del Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone e del capo centro Dia, colonnello Francesco Falbo.