Viaggi del capitano Tracuzzi pagati con carta di credito del boss Lo Giudice
Tra gli episodi di corruzione che vengono contestati al capitano Saverio Spadaro Tracuzzi, arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ci sarebbe anche il pagamento di viaggi in aereo in Italia ed all’estero e soggiorni in albergo pagati con la carta di credito di Luciano Lo Giudice, uno degli esponenti di spicco dell’omonima cosca della 'ndrangheta. Luciano Lo Giudice, che è detenuto, è il fratello di Nino, capo della cosca, pentitosi nello scorso di ottobre. I sospetti di una collusione di Spadaro Tracuzzi con la cosca Lo Giudice ebbero inizio dopo l’arresto di Luciano Lo Giudice e trovarono conferma con le dichiarazioni di Nino Lo Giudice. Tra i suoi colleghi Spadaro Tracuzzi, prima dell’episodio della perizia favorevole all’omicida di Cosenza, non aveva mai destato sospetti. Con gli altri ufficiali della Dia, in particolare, ha sempre intrattenuto rapporti normali e cordiali, partecipando anche ad incontri in occasione di ricorrenze e festività. Nei suoi confronti, anzi, c'era una notevole considerazione, avendo una lunga esperienza professionale che aveva maturato, in particolare, quando era maresciallo. Veniva inoltre ritenuta una persona estremamente competente in materia di armi ed esplosivo anche per il lavoro che aveva fatto nel Ris di Messina. Proprio sulla base di questa considerazione positiva venne accolta la sua richiesta di passare alla Dia. In precedenza, all’epoca in cui era sottufficiale, Spadaro Tracuzzi aveva lavorato nella sezione catturandi del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria dei carabinieri.