Asp di Catanzaro, Cisl medici: trasparenza su specialistica ambulatoriale
“Malgrado le ripetute diffide della Cisl Medici, l’Asp di Catanzaro omette qualsiasi risposta in merito all’applicazione di norme contrattuali per l’area della specialistica ambulatoriale”. È quanto afferma il Segretario Regionale della Cisl Medici, dott. Nino Accorinti, che prosegue: “Oltre che sulla natura di alcuni incarichi assegnati senza pubblicazione, la Direzione Generale non dà alcuna informativa sul monte ore annuale degli specialisti, sulla relativa spesa, su eventuali progetti svolti o programmati nella specifica area o branca specialistica, ma soprattutto sulla costituzione e gestione del fondo per la ponderazione qualitativa delle quote orarie.
Le risorse di tale fondo, ai sensi dell’art. 41 comma 1 dell’ACN 2015, dovrebbero essere ripartite in favore di tutti gli specialisti ambulatoriali mediante ‘l’attribuzione di una quota oraria e/o per obiettivi definita dagli accordi regionali in ragione dell’impegno degli stessi e comunque in misura non inferiore a quella erogata in acconto’. L’accordo regionale del 15 aprile 2008 – spiega Accorinti - aveva stabilito che il fondo andava quantizzato e deliberato entro il 31 gennaio di ogni anno ed inviato ai competenti uffici regionali per la relativa verifica.
L’ASP di Catanzaro avrebbe omesso questo adempimento malgrado, con delibera n. 2026 del 2008, abbia individuato l’organismo “centrale aziendale” costituito da tre rappresentanti dell’Azienda e tre del sindacato Sumai, di cui il più anziano ha assunto la presidenza. Tale organismo, in posizione di staff con il Direttore Generale, avrebbe il compito di costituire e gestire il suddetto fondo, di individuare i progetti finalizzati con gli obiettivi dell’accordo regionale, oltre che di verificare e controllare i risultati raggiunti.
L’Azienda, peraltro, doveva definire ed implementare i progetti, di cui all’accordo regionale, che dovevano indurre il miglioramento dei livelli di assistenza all’utenza. Da quanto risulta i progetti, salvo qualche eccezione, non sono stati individuati, i fondi non sono stati deliberati – se costituiti - e pertanto non possono essere verificati anche in merito alla loro correttezza, mentre le intere risorse non sono state assegnate agli specialisti. Si suppone che i fondi non sono stati regolarmente incrementati e che le somme complessive non spese, che dovevano essere attribuite annualmente agli specialisti ambulatoriali, ammonterebbero ad oltre un milione e mezzo di euro”.
“Dove sono finite le risorse del fondo per i progetti? L’organismo centrale aziendale ha svolto i compiti ad esso assegnati? La Direzione Aziendale rimane silenziosa in un atteggiamento incomprensibile negando ogni dovuta informativa ed impedendo così di svolgere il proprio mandato sindacale. La Cisl Medici – conclude Accorinti - non tollererà più la mancanza di rispetto delle procedure prescritte dalla legge e la carenza di trasparenza amministrativa con riferimento alla gestione delle risorse pubbliche e contrattuali, e non assisterà inerme alla perdita di quanto dovuto agli specialisti ambulatoriali”.