Silvaggio (Noi con Salvini): scuola in crisi su ogni fronte
“Il pianeta scuola non finisce mai di stupirci…. da quando, prerogativa di pochi, grazie a Dio ma anche all’uomo, è diventata prerogativa di molti. Tracciare la storia della scuola, le riforme e le controriforme che l’hanno vista protagonista di ogni singolo momento storico-politico, vissuto da chi era al potere richiede e richiederebbe fiumi di inchiostro. Preme mettere in chiaro - afferma Giuseppe Silvaggio di Noi con Salvini - che i protagonisti della scuola, intesa come scuola viva e vivace, quindi diligente ed intelligente, sono stati sono e saranno quei soggetti che, passando dal nido attraverso la scuola dell’infanzia e primaria, da quella di 1°grado a quella di 2°grado per arrivare ed accedere per chi ci arriva, test permettendo all’università attraverso un processo evolutivo formativo ed apprenditivo, sono quelli che hanno vissuto l’esperienza del vivere insieme, del mettere in pratica le più elementari regole finalizzate all’aspetto cognitivo e metodologico alla conquista di più saperi. È mera utopia o è la realtà”? – si chiede il membro del partito di Salvini.
“Oggi, si parla di una scuola in “crisi” - rimarca ancora Giuseppe Silvaggio -, demotivata che innesca dei meccanismi scatenanti malessere specie tra i docenti. Progetti, progettualità, formazione continua, alternanza-scuola lavoro, classi pollaio, maestre che, incoscienti si scagliano contro i bambini snaturando quello, che è il ruolo di una educatrice, ovvero coltivare quelle piccole piante (i bambini), come asseriva una grande pedagoga, aiutandoli nelle crescita e nell’autostima. Quando si tratta di esserini innocenti, bisogna essere attenti e attenzionati su tutto... Dalla struttura della scuola (sicurezza, confort, mensa, barriere architettoniche) ad un gruppo docenti preparato e motivato, specie quando ci sono casi di diversamente-abili, che richiedono interventi vari da parte di figure professionali altamente qualificate e all’altezza del compito. A proposito di edifici scolastici, vi si richiedono su tutto il territorio interventi mirati per mettere a norma gli stessi, prevenendo eventuali danni causati da terremoti e da dissesti idrogeologici (la Calabria è considerata territorio alto rischio), che possono mettere a repentaglio la vita di piccoli e grandi, che frequentano la scuola, nonché degli operatori scolastici, ma si invocano anche interventi forti e fermi contro quei soggetti, che mercificano droga ed altro e contro quei soggetti, che si servono del bullismo, per incutere paura e terrore nei confronti di soggetti deboli”.
“Vi si chiede anche, - continua Giuseppe Silvaggio, - aiuti concreti alle famiglie per il caro-libri specie per gli studenti delle scuole superiori, l’attivazione del servizio trasporto, che in alcuni Comuni latita o non viene disposto. Che dire poi della mancanza della mensa che in diversi Comuni (tanti) non è attivata oppure viene disposta ad anno scolastico in corso. Gli organi preposti intervengano, perché si parla di minori – tanti quesiti si aprono: perché tanto malessere serpeggia nel mondo della scuola? Perché l’atavico problema del precariato, che vede una lotta fratricida tra docenti? Perché elenchi infiniti di laureati e non, che anelano ad un posto di lavoro, in quanto posizionati in graduatorie ad esaurimento, sperando di avere, se l’avranno, chissà quando, la titolarità? Se non si escogita, a parere di Giuseppe Silvaggio, un sistema pensionistico adeguato alla categoria, sì da dare la possibilità e la speranza impiegatizia, tutto cadrà”- conclude.
“Negli Usa in Gran Bretagna ed in altri stati, ciò non avviene. Necessita una scuola, che cammini di pari passo con i tempi, che non subisca, con il cambiar delle stagioni (politiche) soluzioni provvisorie o “tampone”, che dia entusiasmo al gruppo docente con adeguati interventi economici (ridicolo un aumento stipendiale che non arriva nemmeno a 100,00 euro netti al mese). Si investa non a parole ma, veramente, nella e per la scuola, perché la cultura non è imbarbarimento – closa nota -ma trampolino di lancio per la classe lavorativa futura, dirigenziale e politica”.