Musica: esce sabato il primo album di Andrea Irto
Sabato 25 novembre esce su tutti i digital store e sulle piattaforme di streaming musicale “Di centomila son rimasto solo uno”, l'album di esordio del cantautore reggino Andrea Irto.
Anticipato dal singolo “Va Così”, il primo album del poliedrico chitarrista e cantante è un lavoro complesso, composto di getto. È proprio “Va così” ad inaugurare l’album e fare da apripista a brani dalla tematica più circoscritta in cui si sviscerano diversi problemi della società moderna, troppo attenta alla forma e molto poco alla sostanza.
La realtà è fatta di attese snervanti, di impieghi agognati quando non ci sono e bistrattati quando ci sono, di egoismi, di maschere e falsità, di trame fitte di favoritismi, di omertà; si minimizzano i problemi esistenziali dinanzi a cose realmente futili, atteggiamento aggravato dall’incapacità di prendere le proprie posizioni se non si hanno le spalle coperte.
L’autore, invece, non esita a prendere la sua posizione anche quando il tema è scottante: sebbene egli sia convinto che bisogna cercare di astrarsi il più possibile per raccontare la verità dei fatti in modo oggettivo, quando ad intervenire sono le emozioni la razionalità è solo un elemento eventuale.
Così nascono brani di punta come “Je suis Maman”, che tratta l’attualissimo problema dell’immigrazione, in cui a parlare è una madre che ha rifiutato il suo egoismo per far partire il figlio a trovare miglior fortuna viaggiando su un’imbarcazione cadente. Qui è palese la denuncia contro coloro che minimizzano l’importanza dei valori fondamentali dell’uomo che solitamente diamo per scontati; o “Due anime gemelle”, in cui l’autore veste in maniera originale i panni dell’autore di un femminicidio e non della donna vittima, pur condannando apertamente il gesto. Un atto che sembra liberatorio di cui si tenta un’iniziale giustificazione si trasforma nel più grave peccato di egoismo, deprecabile da tutti i punti di vista.
Dinanzi a tutto questo Andrea, inizialmente, sembra aver trovato la chiave di lettura per affrontare i diversi problemi. Si fa domande, cerca di dare anche delle risposte (spesso necessariamente vaghe e incomplete per stimolare l’ascoltatore) ma ammette di essere incapace ormai di lottare. Ognuno, nel bene e nel male, ha provato a rappresentarsi i problemi di tutti, un po’ per altruismo, un po’ per compassione ma il compito di ognuno risiede anche nel lasciare agli altri la libertà di autodeterminarsi e di assumersi le responsabilità dei propri comportamenti.
Così, dopo aver provato ad adattarsi ai condizionamenti esterni e ad essere centomila persone a seconda delle esigenze, si è ritrovato da solo, uno. E adesso tocca fare i conti esclusivamente con se stessi.
Andrea Irto, alla sua prima esperienza da cantautore solista, è però un musicista navigato: quasi vent'anni nel mondo delle cover band, doti eccezionali alla chitarra e capacità di storytelling molto sviluppate. Un volto nuovo per sbarazzarsi di banalità musicali e avanguardismi da puristi.
Tra le sue influenze musicali, principalmente i grandi cantautori italiani come Fabrizio De Andrè e Francesco De Gregori ma anche il rock dei Guns n' Roses.