Sanità, riorganizzazione dell’Asp di Catanzaro

Catanzaro Salute

Ridotte 155 strutture, meno due Distretti sanitari, meno 12 dipartimenti, meno 55 unità complesse e meno 88 unità semplici. Sono solo alcuni dei tagli prodotti dal nuovo atto funzionale aziendale dell'Asp di Catanzaro presentato questa mattina nella sala conferenze della Casa delle Culture dal commissario straordinario dell'Asp Gerardo Mancuso, dal presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e dal presidente del Consiglio regionale Franco Talarico. L'atto funzionale servirà infatti a riorganizzare le strutture sanitarie e il personale dell'Azienda catanzarese, nell'ottica di un maggiore risparmio e del contenimento della spesa. Tra le novità inserite nell'atto, l'istituzione dell'unità Uccp che si occuperà delle cure primarie, mentre per quanto riguarda l'organizzazione, l'Azienda sarà divisa in dipartimenti, strutture complesse, direzione sanitaria e distretti, strutture semplici e dipartimenti e strutture aggregate. E poi ci sono anche delle strutture che saranno sotto osservazione, sono cioe' strutture attualmente presenti nell'Asp ma non presenti e quindi non previste nel Piano di rientro, come la terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Lamezia Terme. Queste strutture infatti per il momento non chiuderanno, ma sara' valutato in futuro se lasciarle oppure sopprimerle. I distretti sono stati portati da 5 a tre, con una ridistribuzione delle aree di competenza su tutto il territorio catanzarese. E' stata inoltre definita una nuova denominazione per i presidi ospedalieri: il nosocomio di Lamezia si chiamera' infatti Polt, gli ospedali di Soverato e Chiaravalle Centrale Posc e l'ospedale di Soveria Manelli Sosm. Nell'ospedale di Lamezia Terme ci saranno inoltre tre strutture a carattere regionale, che sono la neuro genetica, la fibrosi cistica e la tossicologia clinica e forense. Soverato invece sarà punto di riferimento regionale la cardiologia, con un progetto che partirà a breve sulla tele cardiologia. "L'atto funzionale - ha detto Mancuso - è una riorganizzazione che servirà a fornire migliori servizi ai cittadini. Abbiamo voluto cambiare rotta e ci siamo riusciti. Già nei primi cinque mesi siamo riusciti a limitare il debito aziendale presunto di 11 milioni di euro. Molte attività sono state concluse e altre sono in itinere. L'atto funzionale nasce infatti dall'esigenza di rendere le strutture più adeguate. Per questo le linee guida che abbiamo seguito sono la centralita', la trasparenza, l'affidabilità aziendale, la flessibilità, la riorganizzazione funzionale, la valorizzazione delle competenze, la valorizzazione del ruolo del medico di medicina generale".