Aprigliano. Porco (Pd): “dializzato non sottoposto a cure per presidi inefficienti”

Cosenza Salute

“La gravità di alcune patologie spesso non trova conforto neanche a livello di solidarietà e di sostegno umano. È quello che è accaduto ad un dializzato di Aprigliano che, in questi giorni, è stato impossibilitato a raggiungere il centro di dialisi di Cosenza e non ha trovato la dovuta disponibilità da parte degli amministratori comunali che si sono trincerati dietro il pretesto della mancanza di volontari; eppure esiste un'automobile disponibile in dotazione, appositamente donata per il servizio trasporto dializzati ad una associazione di volontariato che, ad oggi, ha sospeso l'attività, senza che, nel frattempo, il Comune abbia provveduto a trovare una soluzione alternativa".

La denuncia arriva dal segretario del circolo Pd di Aprigliano, Alessandro Porco, che spiega il paziente sia “costretto a dipendere da una macchina per vivere e deve affrontare ostacoli anche nel mondo circostante” e che appare “assurdo che in una piccola comunità come quella apriglianese, l'amministrazione comunale non si sia fatta carico di un problema umano!”

“Né può valere la scusante della mancanza di fondi in bilancio quando, invece – prosegue Porco - si spende il denaro pubblico per manifestazioni ludiche che, seppure, di interesse, non sono prioritarie rispetto alla dignità di un cittadino malato e in stato di bisogno”.

Per il segretario dem la salute dei cittadini a rischio di vita “non può essere liquidata con una semplice alzata di spalle” e sbotta affermando che “sarebbe stato doveroso, da parte di chi amministra la nostra comunità, farsi carico di una situazione cosiì drammatica, comprendere le difficoltà e attivarsi per la risoluzione definitiva del problema di un cittadino che rischia la propria vita”.

“Laddove non esistono strutture adeguate, private o di volontariato – conclude - a supportare il diritto all'assistenza dei dializzati che vivono un dramma quotidiano, deve intervenire l'amministrazione locale a salvaguardare la salute e la dignità di queste persone".